Mercoledì 1 Gennaio 2025
REDAZIONE ESTERI

Marsa Alam, è stato uno squalo tigre di 2,5 metri a uccidere Gianluca Di Gioia. Le ipotesi sull’attacco

Questa specie era sotto sorveglianza dall’anno scorso dopo un incidente simile capitato a un turista russo. La figlia del ferito: “Sta meglio, intervenuto perché pensava a un malore”

Un esemplare di squalo tigre, lo stesso che ha attaccato l'italiano Gianluca Di Gioia a Marsa Alam (Foto iStock)

Un esemplare di squalo tigre, lo stesso che ha attaccato l'italiano Gianluca Di Gioia a Marsa Alam (Foto iStock)

Il Cairo, 30 dicembre 2024 – Ad attaccare i due turisti italiani al largo di Marsa Salam è stato uno squalo tigre lungo 2,5 metri. È quanto emerge dai primi elementi dell'inchiesta sulla morte di Gianluca Di Gioia. Questa specie di squalo era già stata posta sotto sorveglianza e tracciamento satellitare dal ministero dell'Ambiente egiziano l'anno scorso dopo un incidente simile che aveva coinvolto un turista russo. Oltre allo squadro tigre, nel Mar Rosso, erano osservati speciali anche il mako e l'oceanico.

Il racconto della figlia del ferito

Le indagini confermano anche che i due turisti italiani erano entrati in acque profonde, in una zona in cui non è consentito nuotare. Probabilmente il cremasco Peppino Fappani, rimasto ferito, era accorso per aiutare l'altro bagnante. Oggi la figlia, intervistata da Rtl 102.5, ha riferito che il padre "sta meglio". Hanno eseguito la sutura di tutte le ferite riportate, fortunatamente non profonde. Non vede l'ora di tornare a casa", ha dichiarato la donna riferendo poi il resoconto fattole dalla madre su quanto avvenuto. "Sicuramente non si è buttato dal pontile per distrarre lo squalo, in quanto non lo aveva proprio visto – ha detto alla trasmissione 'Non Stop News' –. Come tutte le mattine era in acqua a fare snorkeling. Mia madre mi ha detto che aun certo punto ha sentito urlare 'aiuto', ma assolutamente non ha visto lo squalo, ha pensato più a un malore di Gianluca Di Gioia. Si è avvicinato per prestare soccorso ed è stato trascinato sott'acqua dallo squalo. Lì si è reso conto di quello che stava succedendo". I due, ha precisato, "non si conoscevano, solo di vista all'interno del villaggio".

Le ipotesi sull'attacco

Secondo l'imprenditore egiziano, Naguib Sawiris, uno degli uomini più ricchi d'Africa, a causare l'incidente sono state le barche da pesca commerciali che hanno scaricato i loro rifiuti in mare, attirando lo squalo. In un messaggio su X, Sawiris afferma che la pesca commerciale dovrebbe essere vietata in questa zona turistica e ha sottolineato che i ricavi del settore sono più importanti delle barche che distruggono la barriera corallina.

Settemila turisti su 11 voli internazionali

L'aeroporto di Marsa Alam accoglie oggi 11 voli internazionali, che porteranno 7 mila turisti nella località del Mar Rosso. L'intervento delle autorità egiziane dopo l'incidente dello squalo prevede la chiusura dell'area interessata. Il Ministero dell'Ambiente egiziano ha emesso una decisione di chiudere l'area dei ponteggi e impedire la balneazione per due giorni, a partire dal 30 dicembre, per garantire la sicurezza dei visitatori. È stato costituito un comitato urgente in coordinamento con il Governatorato del Mar Rosso e le autorità competenti per indagare sulle cause dell'incidente e adottare le misure necessarie per prevenirne altri.