Roma, 20 dicembre 2018 - Violentate e uccise. E' la fine tragica di due turiste scandinave, morte in Marocco, tre giorni fa: Louisa Vesterager Jespersen, 24 anni, danese, e Maren Ueland, 28 anni, norvegese. Chi le ha massacrate ha anche girato e diffuso almeno un video - autentico secondo le autorità danesi - che mostra i dettagli di quella che appare come una vera esecuzione. E il sospetto iniziale, che si tratti di terrorismo, diventa quasi una certezza. Gli inquirenti Marocchini hanno arrestato quattro persone: avrebbero legami con l'Isis.
Louisa e Maren sono state ritrovate senza vita lunedì scorso, a pochi chilometri da Imlil, un piccolo villaggio nell'Alto Atlante, molto frequentata dagli escursionisti occidentali, finora considerata meta sicura. Erano nella zona perché volevano scalare la vetta del monte Toubkal, che si erge a una settantina di chilometri da Marrakech. Una ragazza giaceva esanime dentro la tenda, l'altra all'esterno. Entrambe sono state violentate e accoltellate: per una di loro gli aguzzini sono arrivati alla decapitazione.
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La Procura reale di Rabat ha fatto sapere di aver arrestato un totale di quattro sospetti, tra cui anche l'esecutore materiale dell'efferato omicidio. In base a quanto scrivono i media norvegesi, si tratterebbe di militanti dell'Isis. Per il procuratore titolare delle indagini invece, solo uno sarebbe legato a un gruppo islamista.
I servizi di intelligence danesi (Pet) giudicano autentico il filmato che mostra la decapitazione di una donna con un coltello da cucina. Nel video si sente una voce in francese dire "questo è per la Siria", in mezzo a urla femminili.
Nelle ultime ore è spuntato anche un secondo video che mostra i quattro sospettati mentre giurano fedeltà allo Stato islamico e ad Abu Bakr Al Baghdadi. A diffondero via Twitter è stato l'islamologo francese Romain Caillet. Il filmato sembra togliero ogni dubbio sulla matrice terroristica. I quattro, con la bandiera nera dello Stato islamico sullo sfondo, si dicono pronti a rispondere alla chiamata dell'Isis per commettere attentati.
Il primo ministro della Danimarca, Lars Loekke Rasmussen, è convinto che l'omicidio delle due ragazze possa essere considerato "politicamente motivato e quindi un atto di terrorismo". A suo dire, "ci sono ancora forze oscure che vogliono combattere i nostri valori".
Se l'ipotesi fosse confermata, sarebbe il terzo attacco in Marocco, dopo quello del 28 aprile 2011 al Café Argana di Marrakech, che ha fatto 17 morti, e gli attentati di Casablanca dell'11 maggio 2003, con un bilancio di 47 morti.