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Marina Berlusconi, 58 anni
"Trump? Molti dei primi interventi hanno portato qualche vantaggio immediato agli Stati Uniti. Ma alla lunga la sua strategia di mettere gli altri Paesi continuamente sotto pressione si trasformerà in una forza centrifuga sempre più violenta, capace di separare e dividere la comunità occidentale". Lo dichiara la presidente di Fininvest e Mondadori Marina Berlusconi, in una lunga intervista sul Foglio.
"Spero davvero – è l’auspicio della primogenita del fondatore di Forza Italia – che il Paese che è sempre stato il principale garante dell’Occidente non abbia ora un presidente che ambisce a diventare lui il rottamatore dell’Occidente stesso, demolendo così tutto quello che l’America è stata negli ultimi ottant’anni".
L’attenzione di Marina Berlusconi si sofferma poi anche sulle Big Tech e i loro proprietari. Con loro "c’è un problema di concorrenza sleale grande come una casa – sottolinea – visto che sono riusciti a imporre nella nostra vita di tutti i giorni la dittatura dell’algoritmo".
A proposito del dibattito in corso sulla trattativa per la pace nel conflitto russo-ucraino, ecco il suo parere: "Per porre fine a questo terribile conflitto, sarà inevitabile un compromesso, ma sono assolutamente convinta che la fine della guerra non debba coincidere con la resa di Kiev e la vittoria di Mosca. All’Ucraina spettano le garanzie necessarie per la sua sicurezza e la sua indipendenza".
Per l’imprenditrice milanese "se fosse una pace fatta sulla pelle di Kyiv e dell’Europa non credo si potrebbe considerare un bene" e conclude che "se l’Europa verrà tagliata fuori dalla soluzione che sembra si stia profilando dovrà anche fare una seria autocritica". Proprio all’Unione e a tante sue difficoltà Marina Berlusconi dedica infine parte del suo ragionamento. E non tralascia l’Italia: dalle banche ai matrimoni gay, dal suicidio assistito all’immigrazione.
Alberto Levi