Venerdì 14 Marzo 2025
ALEX LUNG
Esteri

Vivere fino a 117 anni: il segreto di Maria Branyas era nella flora intestinale

Uno studio dell'Università di Barcellona ha fatto luce sull'ottima salute che l'ultracentenaria spagnola ha mantenuto fino all'ultimo. Ma gli ottimi geni non bastano

Maria Branyas, morta lo scorso agosto a 117 anni (Ansa)

Maria Branyas, morta lo scorso agosto a 117 anni (Ansa)

Barcellona, 14 marzo 2025 - La spagnola di origini statunitensi e messicane Maria Branyas è stata l'ottava persona più longeva della storia, nonché essere umano più anziano per più di un anno. Lo scorso agosto si è spenta all'età di 117 anni e 168 giorni, mantenendo sempre una forte lucidità mentale, un dato incredibile. Come è stato possibile? Branyas ha sempre detto di avere "fortuna e ottimi geni"... e aveva ragione.

Uno studio condotto dal professor Manel Esteller dell'Università di Barcellona ha studiato il patrimonio genetico e il microbiota di Maria Branyas, scoprendo che i geni che ha ereditato si 'comportavano' come se avesse diciassette anni di meno. Non solo: il suo microbiota - ovvero la batterica intestinale che gioca un ruolo fondamentale per mantenere un buon livello di salute - era simile a quello di un bambino. Secondo quanto riportato dal Guardian, la ricerca di Esteller potrebbe essere la più completa mai presentata finora sui supercentenari, ovvero quelle persone che hanno superato i 110 anni d'età, e potrebbe far luce sulle ragioni che gli permettono di vivere così a lungo.

Ovviamente i buoni geni non bastano, né per Branyas né per gli altri supercentenari. Il loro patrimonio genetico è infatti abbinato a scelte di vita corrette e salutari: la protagonista della ricerca evitava di bere alcol e di fumare, era solita passeggiare molto e si faceva circondare dai propri cari: il loro amore ha giocato un ruolo importante nel rallentare il suo invecchiamento. Detto più correttamente, lo studio ha dimostrato che invecchiamento e malattia non sono necessariamente sinonimi. Tra le altre cose, l'anziana aveva contratto il Covid nel 2020, guarendo senza problemi e anzi portando avanti l'infezione in modo asintomatico.

Esteller e i suoi colleghi sperano che lo studio su Branyas fornisca informazioni utili a coloro che lavorano allo sviluppo di farmaci e trattamenti per le malattie legate all'età.