Buenos Aires, 27 novembre 2020 - Diego Armando Maradona è stato sepolto vicino ai suoi genitori nel cimitero 'Jardin de Bella Vista' a Buenos Aires. Il feretro della leggenda del calcio è stato trasportato dalla Casa Rosada, il palazzo del governo dove era stata allestita la camera ardente, al cimitero, dove si è tenuta una cerimonia alla quale hanno partecipato solo i parenti e gli amici stretti del campione argentino.
Il dopo Maradona fra inchieste, ricordi e quell'ultimo video
Lo sdegno per il selfie
Una marea umana ha accompagnato Diego al cimitero, e non sono mancati tensioni e scontri. Ma a destare sdegno è stato un selfie con la salma di Maradona nella bara ancora aperta: le foto sono state diffuse sui social e hanno scatenato un'ondata di rabbia e indignazione che ha percorso tutta l'Argentina. I responsabili sarebbero tre addetti alle pompe funebri che avrebbero approfittato di un momento in cui sono rimasti soli per scattare la foto. Tutto sarebbe avvenuto prima della traslazione del feretro dall'abitazione di Maradona alla Casa Rosada, dove è stata allestita la camera ardente. L'avvocato di Maradona Matias Morla ha annunciato sui social di voler inchiodare alle loro responsabilità "i colpevoli di un atto oltraggioso e aberrante".
Ora i tre dipendenti dell'agenzia funebre, che hanno diffuso sui social dei selfie con la salma di Maradona, sono stati licenziati: è quanto riporta il sito del quotidiano argentino Pàgina 12. Secondo quanto riferisce l'agenzia argentina Telam, citando fonti dell'impresa funebre, le persone coinvolte non appartenevano all'agenzia ma erano state assunte temporaneamente per dare una mano con il funerale.
La spiegazione delle pompe funebri
"Abbiamo preparato il corpo in tre di noi, quattro fratelli, che gestiamo l'impresa assieme a nostro padre. Nel frangente in cui siamo usciti dalla sala per parlare con la polizia e coordinare la traslazione della salma alla Casa Rosada, quei tizi hanno scattato le foto. Sono stati i due minuti in cui sono rimasti soli", è la versione della ditta.
L'impresa Sepelos Pinier ha cercato di rintracciare i tre, che si sono però resi irreperibili spegnendo i telefoni e non facendosi trovare in casa. Non si sa come abbiano introdotto i cellulari nella stanza dove si preparava il corpo di Maradona, poiché per tassativa disposizione della famiglia era stato imposto a chiunque di lasciare il telefonino all'ingresso, persino ai poliziotti. La Sepelos Pinier si è scusata per l'incidente sia con la famiglia di Maradona sia con il pubblico: "Proviamo vergogna", sono state le parole raccolte da La Nacion, "perché Diego era tutto per tutti. E' stato qualcosa che non avremmo mai pensato potesse accadere".