Roma, 9 marzo 2024 - I ribelli yemeniti Houthi hanno rivendicato un massiccio attacco aereo contro "un certo numero di cacciatorpediniere statunitensi nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden". Secondo il portavoce militare del gruppo filo iraniano, Yahya Sarea, sono stati lanciati 37 droni, un numero di Uav da guerra mai messo in campo prima dai ribelli.
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Houthi: “Colpiti gli obiettivi”
Secondo la rivendicazione, annunciata sul canale tv Al-Masirah di proprietà degli Houthi, i miliziani sciiti hanno attaccato nel Golfo di Aden prima la nave MV Propel Fortune, battente bandiera delle Filippine, poi le cacciatorpediniere Usa. Il portavoce Sarea ha dichiarato che "le due operazioni hanno raggiunto con successo i loro obiettivi, grazie a Dio", aggiungendo che gli attacchi "continueranno in risposta all'oppressione del popolo palestinese e all'aggressione americano-britannica contro il nostro Paese".
Centcom: “Tutti abbattuti”
Un raid confermato dal Comando centrale Usa (Centcom), che alle prime ore del mattino su X aveva scritto ''tra le 4 e le 6 e 30 (ora di Sanàa), i terroristi Houthi sostenuti dall'Iran hanno condotto un attacco su larga scala con veicoli aerei senza pilota (droni) nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden''. Nel comunicato però il Centcom parla di 15 droni lanciati contro le navi della coalizione e i mercantili in transito nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, e tutti abbattuti. La nota su X spiega che "i droni rappresentavano una minaccia imminente per le navi mercantili, la Marina americana e le navi della coalizione nella regione".
La Propel Fortune salva
La nave commerciale Propel Fortune non è stata colpita e ha continuato il suo viaggio nonostante sia stato uno degli attacchi più ampi degli Houthi dall'inizio della crisi. Solo due giorni fa un missile ha colpito il cargo True Confidence nel Golfo di Aden uccidendo tre membri dell'equipaggio e costringendo l'equipaggio ad abbandonare la nave.
Fregata francese intercetta 4 droni
Anche la Marina militare francese, nell'ambito dell'operazione europea Aspides, è intervenuta nel Golfo di Aden nelle ultime ore durante un pattugliamento. Una fregata multiuso transalpina FREMM di classe Aquitania, probabilmente la Alsace, ha intercettato e abbattuto quattro droni da combattimento che la stavano puntando.
Gb, la Hms Richmond ha usato i suoi missili Sea Ceptor
Il ministro della Difesa britannico, Grant Shapps, su X ha confermato anche l'intervento britannico: "La notte scorsa la fregata Hms Richmond ha usato i suoi missili Sea Ceptor per abbattere due droni d'attacco, respingendo con successo un altro attacco illegale degli Houthi sostenuti dall'Iran". E ha aggiunto: "Il Regno Unito e gli alleati continueranno con le azioni necessarie per salvare vite e proteggere la libertà di navigazione".
Houthi: "Inaccettabile che l'Italia fermi nostre operazioni"
Nasr al-Din Amer, vice capo dell'Autorità per i media degli Houthi e presidente del consiglio di amministrazione dell'agenzia di stampa Saba, intervistato dall'agenzia Adnkronos, ha dichiarato che "non ci sono pericoli per il traffico commerciale nel Mar Rosso, tranne per il fatto che è stato militarizzato da America e Gran Bretagna". Amer ha negato che i ribelli abbiano preso di mira una nave italiana: "Non è vero, non abbiamo attaccato alcuna nave italiana. Sarebbe meglio evitare informazioni sospette e imprecise. Ma il fatto che abbia fermato la nostra operazione è inaccettabile". Il riferimento è alla Nave Duilio che ha abbattuto un drone nello Stretto di Bab al-Mandab. "Non vogliamo prendere di mira l'Italia o altri Paesi. Il nostro obiettivo sono le navi americane, britanniche e israeliane e quelle dirette verso l'entità sionista", ha ribadito.
Alla domanda se l'Italia è o sarà un obiettivo delle operazioni militari degli Houthi, Amer ha risposto: "Vediamo gli sviluppi e poi decideremo". Infatti l'Italia ha comando operativo della missione difensiva europea Aspides, cosa che può renderla un bersaglio per i miliziani. Un'altra situazione come quella della Duilio sarebbe un problema: "Se l'Italia fermasse di nuovo un nostro attacco significherebbe un suo maggiore coinvolgimento nella guerra contro di noi".