Mercoledì 13 Novembre 2024

Manta Ray e Ghost Shark, i nuovi super droni sottomarini di Usa e Australia. Perché sono il futuro

Prototipi con capacità di guerra sottomarina autonoma e furtiva a lungo raggio. I primi modelli saranno consegnati entro la fine del prossimo anno

Prototipo di Manta Ray (Northrop Grumman/X)

Prototipo di Manta Ray (Northrop Grumman/X)

Roma, 14 maggio 2024 – Si chiamano Manta RayGhost Shark e secondo gli esperti il loro arrivo segnerà il futuro della guerra sottomarina. I due prototipi di droni “autonomi”predisposti al pilotaggio da remoto sono stati introdotti di recente rispettivamente da Stati Uniti e Australia.

Questa arma sofisticatissima è in grado di svolgere un’ampia gamma di “missioni delicate” in acque contese o al centro di conflitti ad alta o bassa intensità per a ottenere o garantire il dominio marittimo di superficie e sottomarino. Sono considerati tra i principali asset da impiegare nel futuro in operazioni che riguarderanno aree di tensione come la regione dell’Indo-Pacifico.

Inoltre, se l’uso dei droni nella guerra aerea è diventato comune, secondo gli esperti i sommergibili potrebbero rappresentare la svolta decisiva per quanto riguarda i conflitti in mare grazie alla capacità di “operare riducendo al minimo il rischio di perdite umane”

Nella guerra in Ucraina, per ora Kiev utilizza droni navali di superficie, una tecnologia che fino a questo momento ha inflitto pesanti perdite alle navi molto più grandi e costose della flotta navale russa del Mar Nero.

Come funzionano i droni sottomarini

A differenza dei droni aerei e quelli marini di superficie, i droni subacquei non possono essere controllati utilizzando satelliti e onde radio. Uno studio del 2023 pubblicato sulla rivista svizzera Sensors, citata dalla Cnn, evidenzia che le comunicazioni subacquee richiedono più energia ma vedono comunque una significativa perdita di dati in base alla temperatura dell’acqua, salinità e profondità. Il prototipo Manta Ray è stato spedito dalla casa madre nel Maryland al sito dove sono stati condotti i test nel sud della California “disassemblato”. Ciò dimostra la facilità di trasporto, assemblaggio e dispiegamento rapido che questo asset potrebbe consentire alla Marina nel futuro. Compare e scompare sotto le onde per compiere le missioni in collegamento da remoto con i suoi “comandanti”. La piattaforma è progettata con diversi alloggiamenti di carico per consentire un’ampia varietà di set fi missioni navali. Questi droni navali subacquei potrebbero servire inoltre come “case madri” per rilasciare i droni di dimensioni ridotte, siluri, boe e altre apparecchiature necessarie nel corso delle operazioni militari. 

L’Australia presentando il suo prototipo di Ghost Shark lo ha già definito “il più avanzato al mondo” perché “fornirà alla Marina una capacità di guerra sottomarina autonoma e furtiva a lungo raggio, in grado di condurre operazioni di intelligence, sorveglianza, ricognizione e attacco”. Si stima che i primi modelli saranno consegnati entro la fine del prossimo anno.