Sydney, 26 aprile 2023 – E’ stata a lungo definita la “peggior serial killer d’Australia” ma probabilmente non lo è affatto. Kathleen Folbigg, in carcere da quasi 20 anni con l’accusa di aver ucciso i suoi 4 figli, potrebbe avere una seconda chance per dimostrare la sua innocenza. Nel corso di una nuova inchiesta sul caso, è emerso infatti che la donna ha una rara mutazione genetica, presente anche nel dna di almeno due dei figli, responsabile di anomalie cardiache che provocano morti improvvise nei bambini. Oggi sintetizzando le sue conclusioni, la consulente degli investigatori Sophie Callan SC, ammette che ci sono “ragionevoli dubbi” circa la colpevolezza di Folbigg. La sentenza di condanna è a un passo dallo sgretolarsi.
Ora il capo dell’investigazione, Tom Bathurst, preparerà un rapporto al governatore del Nuovo Galles del Sud sull'opportunità di esercitare la prerogativa reale della grazia, un potere che il Dipartimento delle comunità e della giustizia descrive come "raro ed eccezionale".
Il caso
Kathleen Megan Folbigg è stata condannata a 40 anni di reclusione nel 2003. Ha avuto 4 figli, tutti morti tra il 1989 e 1999. Nessuno tra di loro ha mai raggiunto i 2 anni di vita. Il primo figlio, Caleb, è morto all’improvviso nella sua culla a 19 giorni. Un anno dopo è nato il secondo figlio della coppia, Patrick, che soffriva di epilessia. Dopo 8 mesi di vita è morto anche lui a causa di convulsioni: “E’ successo di nuovo”, disse Kathleen al marito. Nel 1992 è nata la piccola Sarah, ma anche lei ha smesso di respirare 10 mesi dopo, così come sua sorella, l’ultimogenita Laura, morta all’età di 18 mesi.
L’accusa
“La morte di un bambino è una tragedia. Due morti sono sospette. Tre costituiscono omicidio”. E’ la tesi del famoso pediatra britannico Roy Meadow, su cui si basava l’accusa. A denunciare la donna è stato il marito, dopo aver letto nel suo diario che Sarah era morta “con un po’ di aiuto” (che secondo Kathleen era quello di Dio). Folbigg si è sempre dichiarata innocente, sostenendo che i figli sono morti di cause naturali.
La petizione dei genetisti
Una nuova inchiesta, partita grazie a una petizione di 90 scienziati ed esperti di genetica, ha portato alla luce l’esistenza di una mutazione genetica nella famiglia che potrebbe ribaltare la sentenza del 2003. Si tratta di una rara mutazione del gene Calm2, riscontrata sia nel genoma della donna che in quello delle due bambine. Patrick, secondo la consulente della difesa, potrebbe essere deceduto per l'epilessia, lo stesso disturbo che ne aveva causato il ricovero tempo prima. Resta indeterminata la causa della morte del quarto figlio, Caleb.
Le osservazioni orali finali dell’inchiesta sono partite oggi, 26 aprile, e dovrebbero durare in totale in tre giorni. Se Tom Bathurst confermerà che esiste un ragionevole dubbio sulla colpevolezza della donna, potrà deferire il caso alla Corte d'appello penale per considerare l'annullamento delle condanne. In alternativa, potrebbe anche raccomandare la grazia, che porterebbe all’immediata scarcerazione di Folbigg.