Roma, 30 luglio 2024 - Dietro la "clamorosa vittoria" dei tuareg contro l'esercito regolare e i mercenari Wagner, in Mali di due giorni fa, ci sarebbe anche lo zampino del Gur, l'intelligence militare ucraina.
Ucciso un comandante Wagner
Nei feroci scontri avvenuti dal 22 al 27 luglio a Tinzaouatene, una località al confine con l'Algeria, i miliziani del Quadro Strategico e Permanente per la difesa del popolo dell'Azawad (Csp, Cadre stratégique permanent), coalizione a maggioranza tuareg, hanno ucciso e catturato molti soldati maliani e mercenari russi. Nella battaglia ha perso la vita anche un comandante delle forze Wagner, Sergei Shevchenko.
Il ruolo segreto degli 007 di Kiev
Andrii Yusov, portavoce della Gur ha rivendicato l'aiuto dato al Cso, ma senza svelare troppo sul ruolo degli 007 di Kiev: "I ribelli hanno ricevuto le informazioni necessarie e non solo informazioni, che hanno consentito loro di condurre un'operazione militare di successo contro i criminali di guerra russi non forniremo certamente altri dettagli, andremo avanti".
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La fotografia: i tuareg con la bandiera ucraina
Ieri la fotografia che ritrae i combattenti Tuareg con una bandiera ucraina è apparsa sul quotidiano Kiev Post: lo scatto sarebbe stato fornito da fonti della difesa.
Sia l'esercito del Mali che i Wagner, chiamati a sostegno dalla giunta militare salita al potere nel 2020, hanno riconosciuto le gravi perdite durante le battaglie con le forze separatiste nel nord-est.
Annientata la 13esima squadra d’assalto Wagner
Gli uomini della 13a squadra d'assalto Wagner, si legge su Razgruzka Vagnera, un canale Telegram collegato ai mercenari, sono stati travolti dai separatisti con attacchi massicci, armi pesanti, droni e autobombe kamikaze. Drammatico il messaggio finale mandato alla base della 13a squadra d'assalto: "Siamo rimasti in tre. Continuiamo a combattere". Le forze armate del Mali hanno invece trasmesso un comunicato sul canale nazionale Ortm in cui hanno spiegato di essere stati circondati "dalla coalizione di forze terroristiche del Sahel e sono scoppiati feroci combattimenti prima dell'arrivo dei rinforzi. Il coraggio e la determinazione esemplare dei nostri soldati non hanno potuto evitare una significativa perdita di vite umane e di materiali".