Martedì 12 Novembre 2024

Ucraina, Macron: non escluso l’invio di truppe se Mosca sfonda la linea del fronte

Il presidente francese: "Escluderlo a priori non significa imparare la lezione degli ultimi due anni"

Parigi, 2 maggio 2024 - Il presidente francese Emmanuel Macron insiste: non si escludono truppe di terra in Ucraina se Mosca "sfonda le linee del fronte" e Kiev lo richiede. Perché, ribadisce ancora, la Russia non può vincere. In un'intervista all'Economist, Macron ha detto: "Se i russi dovessero sfondare le linee del fronte, se ci fosse una richiesta ucraina - cosa che oggi non avviene - dovremmo legittimamente porci la domanda". E ancora: "Escluderlo a priori non significa imparare la lezione degli ultimi due anni", quando i Paesi della Nato avevano inizialmente escluso l'invio di carri armati e aerei all'Ucraina prima di cambiare finalmente idea, ha aggiunto. Nessun arretramento dunque, rispetto alle parole di qualche mese fa, che scatenarono polemiche e reazioni, anche all’interno della Nato.

Il presidente francese Emmanuel Macron (foto Ansa)
Il presidente francese Emmanuel Macron (foto Ansa)

La Russia non può vincere in Ucraina

"Abbiamo senza dubbio esitato troppo mettendo dei limiti alla nostra azione verso qualcuno che non ne ha più e che è l'aggressore" ha detto Macron, aggiungendo: "Io ho un obiettivo strategico chiaro: la Russia non può vincere in Ucraina. Se la Russia vince in Ucraina, noi non avremo più sicurezza in Europa. Chi può affermare che la Russia si fermerà lì? Quale sicurezza per gli altri paesi vicini, la Moldavia, la Romania, la Polonia, la Lituania, e tanti altri? E ancora, quale credibilità per gli europei che avrebbero speso miliardi, che avrebbero detto che era in gioco la sopravvivenza del continente e che non si sarebbero concessi poi gli strumenti per fermare la Russia? Quindi, sì, non dobbiamo escludere niente".

La prima dichiarazione del 26 febbraio

ll presidente francese ha dichiarato per la prima volta che esiste la possibilità futura in un invio di truppe di terra europee in aiuto a Kiev il 26 febbraio scorso, al termine della Conferenza di Parigi sull'Ucraina. In quel caso parlò proprio di "un invio di truppe occidentali" che in futuro "non può essere escluso". "Faremo tutto quello che c'è da fare affinché la Russia non possa vincere questa guerra", aveva detto Macron, aggiungendo che "per raggiungere quest'obiettivo, tutto è possibile" e l'invio di truppe occidentali, in futuro, non può "essere escluso".

La reazione di Mosca

Le dichiarazioni di Macron, "sono in qualche modo legate ai giorni della settimana", ha detto alla Tass la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. "Apparentemente, questo ha qualcosa a che fare con i giorni della settimana, questo è il suo ciclo", ha affermato la portavoce.

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La replica di Salvini

Contrario all’invio di truppe di terra in Ucraina anche Matteo Salvini. "Mai un soldato italiano a morire nel nome di Macron. Io la penso così", scrive su X il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Fronte sempre più incandescente

Le notizie dal fronte nelle ultime ore sono sempre più drammatiche. La città di Chasiv Yar, in Ucraina orientale, bombardata per mesi dalle forze russe, oggi appare completamente carbonizzata, come mostra un filmato ripreso da un drone e pubblicato dall'Associated Press, citata da Unian. Gli edifici sono carbonizzati, solo la cupola dorata della chiesa è intatta, ma l'edificio è stato gravemente danneggiato.

Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha affermato oggi che le truppe russe in Ucraina hanno utilizzato la cloropicrina, una sostanza chimica vietata, contro le forze armate ucraine, confermando le accuse di Kiev. “L'uso di tali sostanze chimiche non è un incidente isolato ed è probabilmente guidato dalle forze russe che cercano di sloggiare le forze ucraine dalle posizioni fortificate e ottenere vantaggi tattici sul campo di battaglia", ha fatto sapere il Dipartimento di Stato. Accuse che Mosca definisce “odiose e infondate”.