
Cercare di rispondere alle "preoccupazioni" dei francesi sulla guerra in Ucraina. È quanto si è prefissato di fare ieri Emmanuel...
Cercare di rispondere alle "preoccupazioni" dei francesi sulla guerra in Ucraina. È quanto si è prefissato di fare ieri Emmanuel Macron (foto) in un discorso trasmesso dall’Eliseo alle 20. Prima di ospitare a cena il primo ministro ungherese Viktor Orban, sostenitore di Donald Trump e di Vladimir Putin, il capo dello Stato ha parlato ai suoi connazionali per circa quindici minuti. Il giorno dopo il discorso sullo stato dell’Unione del presidente degli Stati Uniti, Macron ha ribadito che "la strada per la pace non può essere la capitolazione" di Kiev. "Non possiamo rimanere a guardare", avverte, dicendosi deciso ad "aprire il dibattito strategico" sulla dissuasione nucleare – un ombrello atomico made in France – con gli alleati europei, che incontrerà già oggi al vertice di Bruxelles. Ha poi deplorato che "gli Stati Uniti, nostri alleati, abbiano cambiato posizione su questa guerra, sostengano meno l’Ucraina e lascino dubbi su cosa accadrà in seguito".
Secondo il capo dello Stato, "la minaccia russa c’è e colpisce i paesi d’Europa, colpisce anche noi". Quindi, ha accusato "la Russia di aver trasformato il conflitto ucraino in un conflitto globale". E per ribadire il concetto, ha aggiunto: "La Russia sta mettendo alla prova i nostri limiti: in aria, in mare, nello spazio e dietro i nostri schermi". Osservando che Mosca "continua a riarmarsi", Macron ha poi finto di chiedersi: "Chi può credere, in questo contesto, che la Russia di oggi si fermerà all’Ucraina?".