Parigi, 6 maggio 2017 - Vigilia di voto al veleno per il ballottaggio delle presidenziali in Francia: Emmanuel Macron, il candidato social-liberale che è dato largamente favorito dai sondaggi per la corsa all'Eliseo, ha denunciato un massiccio attacco hacker. Poco prima che scattasse la mezzanotte, quando partiva la giornata di silenzio elettorale, il suo staff ha denunciato un'operazione di pirateria informatica "massiccia e coordinata" a suo danno: vari giga di archivi internet, con e-mail e documenti di contabilità finanziaria mescolati a documenti falsi, sono stati disseminati nel web attraverso una pagina diffusa da Wikileaks e 'viralizzata' su Twitter dall'estrema destra.
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Per la campagna elettorale di Macron, non ci sono dubbi: l'operazione lanciata "all'ultim'ora" è "senza precedenti" nella storia francese e costituisce "in modo manifesto una destabilizzazione della democrazia". Secondo gli uomini del candidato di 'En Marche!', i files sono stati rubati settimane fa, quando alcuni collaboratori del movimento centrista, avevano denunciato che le loro email personali e di lavoro erano state hackerate.
NYT: "ULTRADESTRA USA DIETRO L'ATTACCO" - Secondo quanto scrive il New York Times, dietro alla diffusione sul web dei documenti piratati ci sarebbe l'azione coordinata di militanti dell'ultradestra Usa. In un articolo il quotidiano americano scrive infatti che "dopo mesi di tentativi di spostare in favore di Marine Le Pen l'ago della bilancia delle presidenziali francesi, attivisti di estrema destra americana hanno gettato il loro peso in appoggio all'hackeraggio di Macron, nel tentativo di spargere il dubbio su un'elezione fondamentale non solo per la Francia ma per il mondo intero". Alcuni esperti, citati dal quotidiano Usa, ritengono che alcuni dei documenti diffusi potrebbero essere collegati alla Russia.
OGGI SI VOTA NEI TERRITORI D'OLTREMARE - E, mentre in Francia è giornata di silenzio elettorale, si vota invece nei 'territoire d'outre-mer'. I seggi, per motivi di fuso orario, si sono aperti per primo a Saint-Pierre et Miquelon, piccola comunità nell'Atlantico del Nord con circa 5.000 gli iscritti al voto. A seguire è stata la volta di Guiana, Antille, Polinesia, Wallis e Futuna, per finire con la Nuova Caledonia, dove sarà già scattata la mezzanotte e quindi la giornata di domenica. Alle 6 di domani mattina partiranno le operazioni di voto a Reunion e un'ora dopo a Mayotte. Sono 1,3 milioni i francesi che risiedono all'estero chiamati a votare.