Venerdì 27 Settembre 2024

Macedonia, scontri tra polizia e gruppo armato musulmano nel Nord

La polizia ha assediato il quartiere musulmano di Kumanovo, nel Nord, per stanare un gruppo armato di albanesi e kosovari che "preparavano un attentato terroristico"

La polizia macedone assedia il quartiere musulmano di Kumanovo (AFP)

La polizia macedone assedia il quartiere musulmano di Kumanovo (AFP)

Skopje, 9 maggio 2015  - La Macedonia, già in preda ad una lunga crisi politica per cui non si intravede una soluzione, è ora scossa da incidenti armati alla frontiera con il Kosovo. Scontri che minacciano ulteriore instabilità per questo Paese e che preoccupano tutti i Balcani. In questa repubblica ex jugoslava di 2,1 milioni di abitanti, a maggioranza slava-ortodossa, un quartiere musulmano di Kumanovo, nel Nord, è assediato da prima dell'alba di sabato 9 maggio dalle forze dell'ordine. 

Gli agenti sono sulle tracce di "un gruppo armato arrivato da un Paese vicino" con l'obiettivo di mettere a segno "un attentato terroristico contro le istituzioni dello Stato, con un sostegno locale". Questa la formula utilizzata dal portavoce della polizia macedone, Ivo Kotevski, che non ha precisato di quale Paese confinante parlasse, ma è più che scontato il riferimento al Kosovo, a schiacciante maggioranza albanese. 

Sulla scia dei fatti di Kumanovo la Serbia, a sua volta confinante con il Nord della Macedonia, ha annunciato il rafforzamento delle truppe di guardia alla frontiera. Se il conflitto tra la Serbia e gli albanesi dell'Uck (Armata di Liberazione del Kosovo) a fine degli anni Novanta portò in fin dei conti all'intervento Nato e all'indipendenza di Pristina, anche la Macedonia ha avuto nel 2001 il suo conflitto con i ribelli albanesi che rivendicavano maggiori diritti per la loro minoranza. 

Gli accordi di Ohrid, stipulati sotto pressione dell'Occidente, hanno posto fine a sei mesi di conflitto, con la concessione effettivamente di maggiori diritti alla comunità albanofona, circa il 25% della popolazione macedone. La tensione è tornata oggi a salire. 

Anziani, donne e bambini, quasi tutti di origine albanese, hanno lasciato in giornata il quartiere di Kumanovo, dove ci sono stati scambi a fuoco tra questo "gruppo" di cui non si sa praticamente nulla e le forze dell'ordine. Quattro i poliziotti feriti, tra questi tre versano in gravi condizioni e sono stati trasportati in ospedale a Skopje. Ci sarebbero stati anche dei morti, tanto che l'ambasciata degli Stati Uniti ha diffuso un messaggio di condoglianze alle famiglie delle persone che hanno perso la vita, ma la polizia macedone ha declinato ogni richiesta di conferma. 

Albania e Kosovo hanno lanciato da parte loro un appello alla calma. In particolare, Pristina ha chiesto "a tutte le parti di trovare una soluzione tramite il dialogo politico". Gli incidenti di oggi arrivano a tre settimane dall'incursione di un gruppo armato di albanesi arrivati dal Kosovo, che hanno preso il controllo brevemente di un commissariato alla frontiera Nord macedone, reclamando la creazione di uno Stato albanese sul territorio della Macedonia. Candidata all'adesione all'Ue, da mesi la Macedonia è in preda ad una grave crisi politica che oppone le principali formazioni slave: l'opposizione di sinistra accusa i conservatori al potere di corruzione e di aver messo sotto controllo i telefoni di 20mila persone, compresi quelli di uomini politici, giornalisti e capi religiosi.