Giovedì 20 Marzo 2025
REDAZIONE ESTERI

Arrestata Lucia Simeone, assistente dell’eurodeputato Fulvio Martusciello (FI)

Fermata su mandato europeo: sarebbe coinvolta nell’inchiesta per corruzione legata al colosso cinese Huawei

Arrestata Lucia Simeone, assistente dell’eurodeputato Fulvio Martusciello (FI)

Roma, 20 marzo 2025 – Lucia Simeone, collaboratrice del parlamentare europeo di Forza Italia Fulvio Martusciello, è stata arrestata dalla polizia nel Casertano, su mandato della procura europea di Bruxelles. Associazione a delinquere, riciclaggio e corruzione, sono le ipotesi di reato per le quali è sotto indagine dei magistrati belgi. Attualmente si trova nel carcere di Secondigliano. Comparirà davanti al giudice Corinna Forte della Corte d'Appello di Napoli sabato mattina per l'interrogatorio di garanzia.

Lucia Simeone
Lucia Simeone

L’inchiesta Huawei

Simeone sarebbe coinvolta nella vicenda che ha portato all’arresto di 4 presunti lobbisti legati a Huawei, tra cui l'italo-belga Valerio Ottati, ritenuto l'artefice di un presunto giro illecito di tangenti, regali e rimborsi orchestrato per favorire gli interessi del colosso cinese delle telecomunicazioni. Il nome di Martusciello compare nelle carte, ma l’europarlamentare non sarebbe indagato, mentre è stato fermato nei giorni scorsi in Francia, Nuno Wahnon Martins (in passato consigliere del capodelegazione di Forza Italia). L’accusa ruota intorno a una una lettera del 4 gennaio 2021, firmata da una quindicina di eurodeputati - tra cui diversi di Forza Italia e uno del Pd - ma, secondo diverse fonti, redatta da Ottati. Il documento, indirizzato ai vertici della Commissione Ue, chiedeva di tenere il 5G fuori dal dibattito politico, per scongiurare l'esclusione delle apparecchiature cinesi dalle infrastrutture europee. 

Lucia Simeone
Lucia Simeone

Sospetti su rimborsi spesa gonfiati

Di ieri invece la notizia secondo cui Martusciello è sotto la lente della Procura europea (Eppo) per presunte irregolarità nelle note spesa. Con lui un altro eurodeputato, Giuseppe Ferrandino, di Azione. 

L’indagine è partita un anno fa. Martusciello è sospettato di aver falsificato  con Ferrandino le firme all’Europarlamento. I due – sospettano i magistrati – si sarebbero segnati presenti a vicenda, anche quando assenti, in modo da percepire i 350 euro di rimborso giornaliero.  Le incongruenze sarebbero emerse a seguito della segnalazione di un funzionario incaricato di registrare le presenze. Dubbi sono stati sollevati anche su alcuni rimborsi per i trasporti. Martusciello ha respinto le accuse, affermando che si tratta

di "questioni risalenti a quattro anni fa, già chiarite con gli uffici dell'Europarlamento".