Roma, 16 aprile 2024 - Se Israele dovesse rispondere all'attacco dell’altra notte l’Iran è "pronto a usare un'arma che non ha mai usato". Le parole minacciose sono di Abolfazl Amouei, portavoce del Comitato per la Sicurezza Nazionale del Parlamento iraniano, che ha aggiunto: Israele dovrebbe considerare i suoi passi con saggezza. Parole che non vanno sottovalutate, infatti sull'arsenale militare dell'Iran si sa molto, ma non tutto.
Missili e droni contro Israele, ma attacco preannunciato
Si sa ad esempio che contro Israele Teheran ha effettuato centinaia di lanci per un periodo di circa 5 ore, con almeno 100-150 droni e 40-60 missili, di cui il 99% è stata intercettata, sia per l'avanzata tecnologia di difesa in mano a Tel Aviv che per, non va trascurato, il preavviso che comunque l'Iran ha dato (Che assieme al tempo di volo per raggiungere gli obiettivi, oltre 1.000 chilometri, ha reso il tracciamento più facile). Secondo il New York Times sarebbero stati utilizzati 185 droni Shaded 136 kamikaze, 110 missili balistici ipersonici Kheibar e 36 missili da crociera Paveh 351.
I missili balistici e da crociera iraniani
I missili più pericolosi lanciati contro Israele sono stati quelli balistici ipersonici di lungo raggio Kheibar, o Khorramshahr 4, armi di quarta generazione che possono raggiungere la velocità di Mach 8 nell'atmosfera (e 16 fuori da essa) con un'autonomia fino a 2.000 e capaci di trasportare una testata enorme di 1.500 kg. Teheran li ha usati anche non ce ne era bisogno, come mossa dimostrativa e al tempo stesso come un test sul campo che ancora mancava. Stesso si può dire per il missile da crociera modernissimo Panveyh 351 , capace di volare come un aereo, un'autonomia di 1.650 chilometri e una velocità fra i 600 e i 900 km orari. Sebbene più lento del missile balistico e capace di trasportare testate più piccole, il missile da crociera ha il vantaggio di poter volare a bassissima quota per evitare i radar.
Teheran ha ancora diversi missili nell’arsenale
All'appello mancano i missili balistici Sejil, gittata da 2.500 chilometri a una velocità di Mach 15 trasportando una testata di 700 kg. Simile c'è l'Emad, autonomia di 2mila chilometri con velocità massima di Mach 15 e una testata di 750 kg a guida Marv che può compiere improvvisi cambi di direzione per eludere le difese. Sempre in tema di missil balistici non va dimenticato il Shahab 3, che l'Iran ha copiato dal Nodong-1 nordcoreano, con autonomia di 1.200 o solo mille a seconda della testata che trasporta. A medio raggio c'è il missile balistico Ghadr-110, derivato dallo Shahab, con autonomia di quasi 2mila chilometri, a Mach 9, e una testata tra i 650 e i mille chilogrammi. Sempre a medio raggio c'è il recente, l'Iran lo ha svelato nel 2020, Haj Qassem, velocissimo arrivando a Mach 12 con un raggio d'azione di 1.200 chilometri, molto manovrabile, porta il nome di un altro generale dei Pasdaran ucciso però dagli Stati Uniti, Qassem Soleimani.
I temibili Kheibar Shekan e Fattah 2
Ma soprattutto l'Iran ha ancora in serbo due tipi di missili micidiali, probabilmente l'arma a cui si riferisce il portavoce del Comitato per la Sicurezza Nazionale del Parlamento iraniano. Il Kheibar Shekan, del 2022, missile balistico a combustibile solido, ma molto più leggero, con un'autonomia di oltre 1.450 chilometri e una manovrabilità e uina velocità, Mach 4, che gli consente di penetrare negli schudi difensivi avversari. Infine il Fattah 2, missile da crociera ipersonico con un raggio d'azione di 1.500 chilometri e una velocità di Mach 15, possiede una testata HGV che può planare e manovrare in avvicinamento all'obiettivo con virate a velocità ipersonica. Usa combustibile solido e grazie a ugelli mobili può cambiare rotta quando è fuori dall'atmosfera, evitando così i sistemi difensivi.
L’Iran ha già la bomba atomica?
Inoltre l'Iran potrebbe avere già un ordigno nucleare con cui armare questi missili. Secondo il premier britannico Rishi Sunak il programma di Teheran non è "mai stato a uno stadio così avanzato". E secondo l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) l'Iran da novembre ha accelerato la sua produzione di uranio arricchito a livelli del 60%, sempre più vicini al 90% che servono per produrre armi atomiche. Ma l'Aiea fa notare che accelerare la produzione di uranio 235 arricchito al 60% di U-235 non può farci dormire tranquilli, infatti questo materiale può essere rapidamente arricchito al 90% ed essere pronto per ordigni atomici. Non a caso se Israele risponderà al lancio dei missili iraniani, molto probabilmente lo farà colpendo strutture militari, aeree, d'intelligence e gli impianti nucleari dove viene arricchito l'uranio. Centrali nascoste, super protette o laboratori segreti come Bonab, Ramsar e uno a Teheran. O anche l'impianto per la produzione di acqua pesante di Arak, la centrale di Bushehr, la miniera d'uranio di Gachin, fino all'impianto di conversione di Isfahan e ai laboratori per l'arricchimento di Natanz, di Qom o di Fordow.