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L’orrore in diretta su WhatsApp
Ido Dan, ha vissuto l’orrore degli eventi di sabato in diretta sul gruppo WhatsApp della sua famiglia.
Sua cugina Hadas, che vive a Nir Oz, un kibbutz vicino a Gaza, lo ha tenuto costantemente al corrente di quello che stava succedendo. "Sento uomini armati gridare in arabo. Qualcosa di spaventoso sta succedendo qui. È come l’Olocausto qui, stanno uccidendo tutti". Alle 9 del mattino Hadas ha smesso di mandare messaggi: la batteria del cellulare si era scaricata. Hadas è sopravvissuta, chiudendo la porta del suo nascondiglio. Ma di due dei suoi figli, del suo ex marito, di loro padre, così come di sua nipote e sua madre ottantenne non si è più saputo nulla.