Lunedì 23 Dicembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Londra espelle addetto dell’ambasciata russa: “È una spia”

Secondo il governo britannico l’uomo è "un ufficiale dell’intelligence non dichiarato”. Decisi altri provvedimenti restrittivi contro la sede diplomatica di Mosca nel Regno Unito

Londra, 8 maggio 2024 – Continuano le tensioni tra la Russia e l’Occidente. Il governo britannico, guidato da Rishi Sunak, ha espulso un addetto dell’ambasciata russa a Londra con l’accusa di essere “un ufficiale dell'intelligence” delle forze armate di Mosca (Gru) “non dichiarato”. La misura arriva sullo sfondo dell’escalation delle tensioni e sanzioni incrociate innescate dalla guerra tra Russia e Ucraina. Nel frattempo arriva la replica da Mosca: “Daremo una risposta adeguata”, queste le parole della portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, citata dall’agenzia Ria Novosti. 

Rishi Sunak
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Si tratta solo dell’ultima grana a cui la Gran Bretagna deve far fronte, dopo aver subito un attacco hacker al database delle buste paga del ministero della Difesa, nella giornata di martedì.

L'annuncio è stato dato al futuro dal ministro dell'Interno, James Cleverly, in una dichiarazione nella quale si afferma che l'addetto militare "sarò espulso”. Ed è accompagnato da altri provvedimenti restrittivi assunti dal governo Tory contro la sede diplomatica di Mosca nel Regno Unito. In particolare, il pacchetto prevede la revoca dello status diplomatico di alcune proprietà distaccate che fanno capo all'ambasciata, nel dettaglio una residenza di campagna nella contea del Sussex (sud dell'Inghilterra) che secondo Londra sarebbe stata utilizzata per attività “di spionaggio”. Nonché la riduzione unilaterale della durata dei visti diplomatici rilasciati ai rappresentati russi.

Si tratta di una risposta all'intensificazione "dell'attività maligna” di Mosca nel Regno Unito e in Europa continentale, ha sostenuto Cleverly, riprendendo denunce rilanciate di recente da Londra come da altre capitali di Paesi alleati nella Nato. Il riferimento, per ciò che riguarda la Gran Bretagna, è in particolare all'incendio doloso di un deposito di imprecisati “aiuti” di proprietà ucraina avvenuto alla periferia di Londra a marzo e denunciato un paio di settimane fa dal governo Sunak come un'operazione condotta a beneficio di “uno Stato ostile”, ossia la Russia.

Rogo per il quale sono stati arrestati due presunti esecutori, entrambi cittadini britannici sospettati di essere stati reclutati via Internet da emissari russi legati alla milizia privata del Gruppo Wagner (considerata organizzazione terroristica nel Regno) e alcuni presunti complici incriminati per reati minori.