"Voglio morire, la mia vita è finita". Che brutta fine deve affrontare Alain Delon, il samurai dallo sguardo di ghiaccio che questa volta non ha alcuna possibilità di vincere. Gravemente malato. Prigioniero della solitudine in una famiglia lacerata dalle liti tra i figli Anthony, Alain Fabien e Anouchka. Maltrattato dall’ultima compagna, la giapponese Hiromi Rolin. Dimenticato dai produttori e da un pubblico che non lo ama più. Umiliato e depresso nel cimitero degli elefanti in cui da anni è confinato, Delon, 88 anni, sprofonda in un orribile crepuscolo. E così lo scorso 20 luglio, durante la visita di un medico generalista presso la storica residenza dell’attore a Douchy ha pronunciato quelle terribili parole.
Delon parla a fatica, non è in grado di alzarsi dalla sedia. Si sposta con difficoltà appoggiato alle stampelle. Colpito da un ictus nel 2019, affetto da un cancro ai polmoni (l’annuncio è stato dato nei giorni scorsi su Instagram dal figlio maggiore Anthony), secondo i medici è vittima di uno stato di deterioramento fisico e psichico "con un rischio importante di suicidio". Un’immagine che si contrappone crudelmente a quella del grande seduttore, dell’invincibile ribelle, del mostro sacro idolatrato in mezzo mondo.
Ormai non è più che l’ombra di se stesso. "La mia vita non va, per un insieme di cose: la stanchezza, il tempo che passa, gli amici che scompaiono. Penso spesso al suicidio. Vedo davanti agli occhi la scena: il difficile non è farlo, è non pensare all’azione che si sta per compiere", ha dichiarato in un’intervista al settimanale Paris Match. La scomparsa nel 2017 di Mireille Darc, l’attrice che per 15 anni era stata la sua compagna, lo ha travolto: "Non mi resta molto da vivere. Adesso che Mireille se n’è andata, posso andarmene anch’io", disse agli amici. Non lo hanno risollevato né le cure di Anouchka, la figlia nata 33 anni fa dalla sua unione con la mannequin olandese Rosalie Van Breemen, né le premurose attenzioni interessate di Hiromi Rolin, 66 anni, che gli si propose come assistente medica dopo l’ictus del 2019. Installatasi armi e bagagli nella lussuosa proprietà dell’attore a Douchy, Hiromi – ha raccontato l’avvocato Ayela, legale di Delon – cercò di isolare il samurai dai suoi familiari: "Controllava le conversazioni telefoniche e i messaggi privati, rispondeva e decideva al suo posto. Non solo trovava tutte le scuse per impedire ai figli di andare a trovarlo, ma arrivava perfino a maltrattare il cane che Delon adorava". Fu Anthony a muoversi per allontanare la giapponese: "Vedevo coi miei occhi che mio padre la tollerava solo perché non era più capace di vivere da solo. Mettemmo fine a quella situazione con una denuncia, cui si associò anche mio padre". "Voleva che la sposassi, non smetteva mai di chiedermelo. Non voglio più vederla", commentò l’attore.
Dopo, purtroppo, le cose non sono migliorate. Anthony (59 anni) e Alain-Fabien (29 anni) hanno iniziato una durissima battaglia in tribunale contro la sorella Anouchka: all’inizio di gennaio hanno chiesto che Delon sia posto sotto tutela giudiziaria in Francia per incapacità d’intendere e di volere. Anouchka insiste invece affinché suo padre vada a vivere con lei in Svizzera, dove godrebbe di cure mediche più appropriate. Secondo i fratelli maschi Delon è curato benissimo a Douchy: "Per le sue varie patologie mio padre prende 17 farmaci al giorno, è molto ben seguito in Francia. La richiesta di Anouchka viene solo dal desiderio di non pagare troppe tasse sull’eredità", ha detto Anthony. Intrappolato nella lotta del clan di famiglia, solo con i suoi cani, si spegne così una delle più grandi star del Ventesimo secolo.