Sabato 1 Marzo 2025
GIAMPAOLO PIOLI
Esteri

Lo scandalo Epstein. Da Jagger a Trump. La lista dei contatti

Pubblicati i documenti sul finanziere pedofilo suicida. Nomi di star e politici tra i passeggeri del jet . .

Jeffrey Epstein, morto suicida in cella. a 66 anni. nel 2019 Fu condannato per abusi sessuali e traffico internazionale di minori

Jeffrey Epstein, morto suicida in cella. a 66 anni. nel 2019 Fu condannato per abusi sessuali e traffico internazionale di minori

Non c’erano personaggi nuovi o clamorosi nelle duecento pagine di documenti che l’Fbi ha consegnato al ministero della giustizia sui tabulati del jet dei Vip, il ‘Lolita express’ usato dal finanziere Jeffrey Epstein per portare i suoi amici da New York ai Caraibi prima di togliersi la vita nel 2019 per non subire un processo per pedofilia dopo la denuncia di molte minorenni. Nè c’era nemmeno la ‘famigerata’ lista dei clienti. I file – che sono solo i primi a essere ufficialmente resi noti – riportano infatti solo i contatti della vasta rete di amicizie di Epstein: da Mick Jagger a Naomi Campbell, passando per l’attore Alec Baldwin e Micheal Jackson. Ma anche Ethel Kennedy, la madre del ministro della sanità Robert F. Kennedy Jr, e l’ex governatore di New York Andrew Cuomo, Ivana e Ivanka Trump. Tutti nomi celebri già precedentemente resi noti nel corso del lungo processo a Ghislaine Maxwell, la compagna e complice dell’ex finanziere.

Ci sono anche i nomi, tutti cancellati, delle vittime, oltre 250 massaggiatrici dai 15 ai 17 anni che Epstein sfruttava anche sessualmente. Non compariranno mai. Nei registri di volo dell’aereo di Epstein compare pure Donald Trump. L’attuale presidente volò sul velivolo l’11 ottobre 1993 e poi ancora il 15 maggio del 1994 con l’allora moglie Marla Maples, la figlia Tiffany e la babysitter: prima da Palm Beach all’aeroporto Reagan di Washington e poi da Washington allo scalo di Teteboro. I contatti fra Epstein e Trump erano noti da tempo ed erano già emerse anche delle foto che li immortalavano insieme, una anche con Maxwell e Melania.

Sulla divulgazione dei documenti, una prima parte, c’è stato però anche uno scontro fra FBI e governo. Il muscoloso Kash Patel appena entrato in servizio alla guida dell’FBI si è rifiutato di consegnare tutti i documenti alla procuratrice generale, la ministra della giustizia, Pam Bondi e questa si è infuriata, dandogli un ultimatum. Entrambi sono frutto di una scelta personale di Trump che ama mettere i suoi collaboratori l’uno contro l’altro. "Questo Dipartimento di Giustizia sta dando seguito all’impegno del presidente Trump per la trasparenza e sta sollevando il velo sulle azioni disgustose di Jeffrey Epstein e dei suoi complici – ha affermato Bondi –. La prima fase dei file resi pubblici oggi fa luce sulla vasta rete di Epstein e inizia a fornire al pubblico una responsabilità attesa da tempo". Bondi ha assicurato che tutti i documenti saranno pubblicati, rispettando la privacy delle vittime e secondo la legge. I documenti sono stati forniti, prima della pubblicazione, ad alcuni influencer conservatori ritratti da una foto mentre escono con dei faldoni dal Dipartimento della Giustizia.