Parigi, 31 agosto 2019 - Paura nel pomeriggio a Lione, alla periferia della città. Un uomo armato di un coltello e di uno spiedo da cucina ha seminato il terrore all'uscita di una fermata della metro di Villeurbanne attaccando i passanti. Un 19enne è stato ucciso e altre otto persone sono rimaste ferite: tre di loro sono in condizioni gravissime, fra la vita e la morte.
Il presunto autore dell'aggressione, le cui motivazioni sono ancora ignote, è stato arrestato per "omicidio e tentato omicidio": secondo una fonte di polizia si tratterebbe di un afghano richiedente asilo. Al momento la procura nazionale antiterrorismo (Pnat) non è stata incaricata del dossier, ma sta valutando la situazione. In un primo tempo le autorità avevano riferito di un secondo sospettato in fuga, ma la procura e una fonte di polizia hanno successivamente smentito l'esistenza di un secondo assalitore.
L'attacco è avvenuto intorno alle 16.30. "Un signore alla fermata del bus 57 si è messo ad accoltellare da tutte le parti", ha raccontato una giovane ad Afp, spiegando che "è riuscito a colpire alla pancia a una persona e ha colpito alla testa un ragazzo e all'orecchio una signora". Il sindaco di Lione Gérard Collomb, ex ministro dell'Interno, si è recato sul posto e ha invitato a "restare prudenti" sull'eventuale carattere terrorista o meno dell'aggressione.
L'assalitore ha riconosciuto "parzialmente i fatti" con dichiarazioni "incoerenti e confuse" e dicendo in particolare di avere "sentito delle voci che insultavano Dio e che gli hanno dato l'ordine di uccidere". Lo riferisce il procuratore di Lione, Nicolas Jacquet, aggiungendo che l'uomo aveva un permesso di soggiorno temporaneo in Francia e che, prima dell'aggressione, aveva consumato un'imponente quantità di cannabis. La Procura antiterroristica francese non si occupa al momento della vicenda "visto e considerata la personalità" dell'aggressore. "Sarà la Procura di Lione a seguire la vicenda", aggiunge Jacquet.