Mosca, 25 settembre 2023 – Libro e Kalashnikov, putiniano perfetto. Obiettivo, creare una “generazione Zeta“ che possa essere carne da cannone per le avventure dello zar. Come una volta i Pionieri e il Komsomol, "il cui compito – disse il suo comitato centrale nel 1929 – è di addestrare ancor prima del servizio militare i futuri quadri dell’Armata Rossa mediante l’educazione fisica e l’istruzione premilitare, propagare e organizzare l’addestramento premilitare fra la gioventù e il convincimento che dovranno essere d’esempio nell’esercizio della disciplina e nell’adempimento dei propri doveri".
Putin non perde il vizio e replica il modello. All’asilo e alle scuole elementari oggi si usano uniformi dell’esercito e della marina per allestire marce patriottiche e comporre con gli studenti la lettera Z, e per i più grandi si arriva ad una vera educazione militare, prodromo per un arruolamento che una legge approvata dalla Duma consente già a 18 anni. Dall’annessione della Crimea del 2014, e molto di più dall’inizio della guerra di invasione dello scorso febbraio, il sistema educativo russo si è piegato all’obiettivo di creare studenti più indottrinati e più pronti a difendere la patria. Per questo si sono rafforzati gli investimenti in “educazione patriottica“, passati dai 70 milioni di dollari nell’anno scolastico 2021-2022 ai 430 milioni di quello successivo.
Da anni Il Ministero dell’Istruzione ha raccomandato che le scuole organizzino campi militari di cinque giorni per tutti i ragazzi – e le ragazze, su base volontaria – da tenersi, se possibile, in una vicina base militare. Adesso c’è un nuovo salto di qualità, l’educazione militare entra a pieno titolo nell’attività curriculare. Nel rinnovato corso “Fondamenti di sicurezza e difesa della Patria“, che risaliva agli anni ’80, alcuni argomenti “civici“ sono stati sostituiti da “preparazione militare di base”, tra cui la manutenzione e il funzionamento del fucile automatico Kalashnikov e due tipi di bombe a mano. Gli studenti imparano come scavare trincee, marciare in formazione, e, per gli studenti delle superiori, sparare proiettili veri "sotto la guida di istruttori esperti", a lanciare granate, muoversi in un campo di battaglia, e far fronte alle lesioni campo di battaglia. Il programma è simile alla formazione militare di base insegnata nelle scuole durante il periodo sovietico che è stato annullato nel 1993.
È poi nato un nuovo movimento giovanile e nelle scuole sono sorti “spontaneamente“ 10mila “gruppi militari patriottici“ con 250mila iscritti. Di pari passo, il Ministero dell’Istruzione russo ha adeguato i programmi di studi sociali, di letteratura e di geografia. Il prossimo libro di storia per gli studenti delle scuole superiori comprenderà una sezione completa dedicata alla guerra in Ucraina, con capitoli intitolati “falsificazione della storia“, “revival del nazismo“, “neonazismo ucraino“ e “Russia, un Paese di eroi“. Tra le perle, l’affermazione, platealmente falsa, che "l’Ucraina ha apertamente dichiarato la sua volontà di acquisire armi nucleari".
Il ministro dell’Educazione Sergey Kravtsov ha detto che i nuovo testi "includono sezioni che spiegano le ragioni dell’operazione militare speciale e i suoi obiettivi" e ha lanciato un nuovo programma per tutte le scuole chiamato “Conversazioni di questioni importanti“, lezioni trasmesse anche dal primo canale della tv pubblica, che hanno l’obiettivo "di rafforzare il patriottismo, l’amore lo spirito di servizio per la Patria". La prima, piena di tradizionali narrazioni di propaganda russa, è stata tenuta personalmente da Putin durante la sua visita a Kaliningrad. Altro che cercare una via per trattare, il regime si prepara a una guerra infinita.