Roma, 10 agosto 2024 – All'indomani delle tensioni che hanno fatto almeno nove morti e 16 feriti in Libia, nuovi scontri fra gruppi armati rivali sono stati segnalati nella zona di Tajuora, a est di Tripoli. Secondo quanto riferisce il Libya Observer, gli scontri si sono registrati nella zona di Al-Quway'ah, ad Al-Qarabulli, con il coinvolgimento della Forza Congiunta di Misurata e la Brigata Rahbat Dorou di Tajoura. Al momento non ci sono notizie di vittime, mentre fonti militari affermano che le parti hanno raggiunto un "accordo per un cessate il fuoco permanente" e per il "ritiro delle forze" e sono d'accordo a consentire il "dispiegamento di una forza neutra".
Gli scontri rientrano nel quadro di instabilità che affligge Tripoli e le sue aree circostanti da anni. Dalla caduta di Muammar Gheddafi nel 2011, la capitale libica è stata sotto il controllo di varie milizie armate, ciascuna allineata con diverse fazioni politiche e spesso impegnata in violente lotte per il predominio territoriale, l'influenza e le risorse. La compagnia elettrica libica Gecol avvisa della possibilità di "blackout totale" a causa dei danni provocati dagli scontri nella zona di Al-Quway'a, ad Al-Qarabulli, nella parte orientale di Tripoli. Lo riferisce il Libya Observer.
Un funzionario della sicurezza della capitale ha detto all'Afp che gli scontri sono scoppiati tra due gruppi armati "dopo scaramucce e una discussione sfociata in uno scontro a fuoco con armi di medio calibro”. I due gruppi armati sono affiliati al governo di unità nazionale (Gnu) con sede a Tripoli (ovest) che non ha ancora commentato gli scontri. In alcuni video condivisi sui social si sentono esplosioni e si vedono colonne di fumo che si alzano da più punti.
Intanto l'Università di Tripoli ha sospeso tutte le attività "fino a nuovo avviso", a causa della situazione della sicurezza. lo fa sapere il Libya Review, che su X scrive: “L'Università di Tripoli annuncia la sospensione di tutte le lezioni e degli esami fino a nuovo avviso a causa dei continui scontri armati nella capitale libica”, segnalando anche la mobilitazione di “veicoli militari” in città.