Roma, 9 gennaio 2025 - La Libia al posto della Siria. Mosca ha già scelto il territorio libico come punto principale della sua presenza nel Mediterraneo, nonché appoggio sicuro per le sue attività in Africa. Il nuovo regime a Damasco ha cambiato le carte in tavola, e il Cremlino ha quindi deciso di smobilitare armi e uomini dalle storiche basi siriane, navale di Tartus e aerea di Hmeimim. Un trasloco iniziato poco dopo la caduta del regime di Assad e che prosegue tutt'ora, come possono confermare i testimoni oculari dell'atterraggio mercoledì di un aereo da trasporto militare russo all'aeroporto internazionale di Mitiga a Tripoli.
Mosca, con benestare del generale libico Khalifa Haftar, sta trasformando il Paese nel suo hub strategico, aumentando la pressione sulle nazioni Occidentali e continuando nelle sue missioni semi ufficiali in Mali, Repubblica Centrafricana, Sudan e Burkina Faso. Dalla basi di Hmeimim e Tartus il Cremlino starebbe trasferendo sistemi avanzati di difesa aerea, tra cui unità S-300 e S-400, oltre al personale militare, a quella di al-Khadim in Libia, vicino a Bengasi. Nel frattempo sta trattando per assicurarsi anche un porto dove attraccare le navi militari spostate da Tartus.
Giganteschi aerei da trasporto Antonov AN-124 e aerei Ilyushin IL-76 negli ultimi mesi hanno fatto la spola tra Siria e Libia. La Russia secondo gli esperti può contare anche sulle basi di Brak al-Shatti, in ristrutturazione nel centro del paese, di Al-Jufra, ma sotto il controllo dell'esercito di Haftar, sempre nella Libia centrale ma circa 200 miglia più a nord e di quella aerea di al-Qardabiyah, vicino alla costa mediterranea e ancora più a nord di al-Jufra.
Una presenza minacciosa per l'Europa, che si ritrova i missili e i caccia russi nel bel mezzo del Mediterraneo, tenendo presente che Bengasi dista circa 643 chilometri dall’Italia, quindi alla portata della maggior parte dell'arsenale missilistico russo. Un'altra mossa nella cosiddetta guerra ibrida messa in campo da Mosca contro Nato e Ue dopo l'aggressione all'Ucraina.