Venerdì 20 Dicembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Libia, Turchia: "Non escludiamo intervento militare"

Il leader di Ankara non esclude l'azione militare "in caso di invito di al-Serraj"

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan (Ansa)

Tripoli, 10 dicembre 2019 - La Turchia non esclude un intervento militare in Libia. Una posizione espressa dal presidente Recep Tayyip Erdogan che ha criticato il sostegno di Russia, Emirati Arabi Uniti ed Egitto al generale Khalifa Haftar. "Nel caso di un invito" da parte del governo di Fayez al-Sarraj a entrare in azione, ha detto invece Erdogan, "la Turchia deciderà autonomamente che tipo di iniziativa prendere". Parlando in un'intervista alla tv statale Trt, il leader di Ankara ha inoltre accusato i Paesi pro Haftar di violare l'embargo alla vendita di armi imposto dalle Nazioni Unite. La Turchia è stata a sua volta accusata in passato di fornire armi alle milizie fedeli a Tripoli.

Le affermazioni di Erdogan giungono dopo il memorandum d'intesa sulla demarcazione dei confini marittimi siglato il 27 novembre scorso a Istanbul con Sarraj. Un accordo in base al quale Ankara e la Libia possono effettuare operazioni congiunte di esplorazione nel Mediterraneo orientale. Mossa che ha acuito le controversie sulla zona, aumentando la tensione tra Turchia e Grecia. Dissapori già in atto dopo le esplorazioni di gas turche nel Mediterraneo orientale al largo della costa dell'isola divisa di Cipro. Proprio queste esplorazioni hanno innescato le sanzioni dell'Unione europea nei confronti di Ankara. 

Usa contro Haftar

Non c'è solo Erdogan tra i 'nemici' esterni di Haftar. Anche il presidente Usa Donald Trump ha criticato duramente il generale libico. "Sta facendo un gioco molto pericoloso e non ha idea di quanto costerà al grande popolo libico", ha twittato Trump. Che ha accusato Haftar di far affidamento su "alleati sbagliati, che lo porteranno a una grande e amara sconfitta". E ha aggiunto: "La Libia ha già un governo riconosciuto a livello internazionale e non ha bisogno di niente di nuovo"-

Gli Stati Uniti lo scorso scorso aprile, poco dopo l'avvio dell'offensiva militare di Haftar contro il governo di accordo nazionale di Tripoli, avevano espresso il proprio sostegno al generale libico.  Tuttavia, la crescente presenza di mercenari russi al fianco di Haftar, denunciata nelle ultime settimane da stampa e funzionari Usa, ha innescato un maggior attivismo da parte americana, in particolare del dipartimento di Stato Usa, che lo scorso novembre ha accusato la Russia di "sfruttare il conflitto", chiedendo al generale libico di fermare l'offensiva.