Tripoli, 11 agosto 2019 -Le forze del generale Khalifa Haftar hanno bombardato l’aeroporto civile di Mitiga, a Tripoli, e un quartiere residenziale, violando la tregua chiesta dall’Onu. Intanto sale a tre il numero dei funzionari delle Nazioni Unite morti nell'attentato con autobomba a Bengasi, territorio controllato dalle squadre del rais della Cirenaica. Il cessate il fuoco per la festa musulmana del Sacrificio, che doveva reggere fino alle 15 di domani, è già saltata. "Le milizie del criminale di guerra, il ribelle Haftar, violano la tregua dell’Eid al Adha (la festa del Sacrificio) dopo aver bombardato la zona di Souq Al Jum’aa, la mattina del primo giorno di festa", hanno scritto su Twitter i rappresentanti dell’operazione Vulcano di Rabbia, espressione del governo di unità nazionale di Fayz al Sarraj.
Nell’aeroporto Mitiga di Tripoli i voli sono interrotti fino a nuovo ordine, annuncia l’autorità dell’unico scalo rimasto attivo nel Paese. La Libia stava per compiere il primo passo concreto verso la pace quando a Bengasi, roccaforte di Khalifa Haftar, è arrivato un segnale forte e chiaro di tenore opposto: nel mirino dei terroristi le istituzioni dell’Onu e il governo di accordo nazionale di Tripoli, che aveva preso in parola la consegna di far tacere le armi, ponendo come condizione che il cessate il fuoco fosse rispettato in tutte le zone dei combattimenti, accompagnato da un stop al movimento di truppe. La tregua, inoltre, doveva inoltre includere "un divieto dei sorvoli di ricognizione nell’intero spazio aereo libico". Dal canto suo l’uomo forte della Cirenaica aveva annunciato tramite portavoce che avrebbe fermato tutte le operazioni militari alla periferia di Tripoli. Nelle stesse ore in cui veniva dato l’annuncio, a Bengasi saltava in aria l’autobomba, vicino a un centro commerciale. "Tre dipendenti Onu sono morti, almeno altre sette persone sono rimaste ferite, tra cui un bambino”, ha affermato un funzionario del governo locale.
"Le parti devono rispettare la tregua umanitaria e tornare al tavolo del negoziato”, ha affermato da parte sua il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, condannando l’attentato e la violazione della tregua sancita da una riunione d’emergenza del Consiglio di sicurezza al Palazzo di Vetro. Il governo libico d’intesa nazionale, che fa capo a Fayez al-Sarraj, ha condannato con forza l’attentato terroristico, scattato al passaggio di un convoglio della missione degli Stati Uniti in Libia.
Libia, raid aereo di Haftar fa strage: 42 morti e 60 feriti
In una nota, l’Alto consiglio di Stato libico punta il dito contro “la forza che controlla la città di Bengasi“, ovvero le truppe di Haftar, città che “in questi giorni ha visto susseguirsi esecuzioni sommarie e rapimenti, come quelli di Seham Sergiwa, deputata e psicologa scomparsa il 17 luglio, e quello dell’attivista Ahmed Omar Al Kawafi, il cui cadavere è stato trovato in riva al mare. Soltanto ieri pomeriggio il maresciallo Haftar aveva decretato di accettare la tregua che il giorno prima aveva respinto.
Dopo oltre 4 mesi dall’inizio dell’offensiva su Tripoli il bilancio è tremendo: più di mille morti, quasi seimila feriti e oltre 150mila sfollati, costretti a fuggire da combattimenti che dal 4 aprile scorso non risparmiano i civili e gli operatori sanitari.L’offensiva lanciata dal sedicente Esercito nazionale libico ha un obiettivo dichiarato: prendere militarmente Tripoli, sede del Governo di Fayz al Sarraj, rovesciare l'accordo sostenuto dalle Nazioni Unite, mettere le mani sulle ricchezze rappresentate dai campi petroliferi e diventare il nuovo interlocutore in ambito internazionale.