Tripoli, 13 settembre 2023 – Non c'è fine alla tragedia di Derna, la città costiera della Libia devastata dalle inondazioni della tempesta Daniel. A fronte dei diecimila morti dichiarati dalle agenzie umanitarie ufficiali come la Mezzaluna rossa (le autorità parlano di 5.100 e di 7mila feriti), la nuova drammatica stima è di 20mila vittime. A darla è il direttore del Centro medico Al-Bayda, Abdul Rahim Mazi, citato dal Guardian, mentre gli aiuti internazionali cominciano a poco a poco ad arrivare sul posto.
La devastazione dunque è peggiore di quanto si temeva inizialmente, ma per un bilancio ufficiale del tempo. "Il mare scarica costantemente dozzine di corpi", ha detto Hichem Abu Chkiouat, ministro dell'aviazione civile nell'amministrazione che governa la Libia orientale, secondo cui per la ricostruzione costerà miliardi di dollari. Inoltre, secondo un report dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM), nella regione "almeno 30.000 persone sono state sfollate". Nello stesso rapporto si sottolinea la difficoltà a raggiungere le famiglie colpite perché la maggior parte delle strade della regione risultano allagate, bloccate o distrutte.
Le dighe crollate
Intanto il vicensindaco di Derna, Ahmed Madroud, ha affermato che la manutenzione sulle dighe della città è stata interrotta nel 2002 e che i danni causati dalle inondazioni saranno difficili da riparare. Lo riporta Al Jazeera sul suo sito. «Le dighe non vengono controllate dal 2002 e non sono molto alte», ha affermato. Secondo Madroud la prima diga crollata era di soli 70 metri. Una volta che l'acqua l'ha superata, si sarebbe accumulata sotto la seconda, provocandone il crollo.