Roma, 14 settembre 2023 – Un’ecatombe. Non ci sono altri modi per definire gli effetti delle inondazioni in Libia. Il bilancio delle vittime delle alluvioni cresce di ora in ora, le immagini satellitari della costa, prima e dopo il disastro, sono impressionanti. I bollettini non smettono di essere aggiornati e l’ultimo parla di almeno 11.000 morti e 20.000 dispersi, secondo i servizi di emergenza di Tripoli. Il portavoce Osama Ali ha affermato che non è ancora possibile determinare il numero definitivo delle vittime, con cadaveri che vengono tuttora recuperati dalle aree colpite. A decine sono rigettati dal mare. Si temono tra i diciottomila e i ventimila morti.
Derna
A Derna la situazione è apocalittica. Il sindaco della città ha lanciato un appello: servono esperti per recuperare i corpi delle vittime. I servizi di soccorso invocano un maggior numero di sacchi salma. Gli aiuti internazionali stanno lentamente iniziando a raggiungere la città portuale.
"Abbiamo effettivamente bisogno di squadre specializzate nel recupero dei corpi”, ha detto il primo cittadino di Derna, Abdulmenam al-Ghaithi. “Temo che la città venga contagiata da un'epidemia a causa del gran numero di corpi sotto le macerie e nell'acqua”, ha aggiunto. Da parte sua, il direttore della squadra di soccorso, Lutfi al-Misrati, ha dichiarato ad Al Jazeera: “Abbiamo bisogno di sacchi per cadaveri”.
Angosciante il racconto del console onorario d’Italia Hussein El-Mabruk, libico con cittadinanza italiana ottenuta per meriti. "Sono stato a Derna e sto cercando di uscire, ma ci vogliono ore, le strade sono tutte bloccate – il racconto al Messaggero - È una catastrofe assoluta, la gente è ancora sottoterra”.
Cosa è successo
Il disastro è stato causato dalla tempesta Daniel che nei giorni scorsi ha scaricato violente piogge sul Paese nordafricano. Ne è seguita quella che è stata definita come la peggiore alluvione mai registrata in epoca recente. Tra le città colpite Jabal al-Akhdar, Bengasi e Misurata. Anche se è Derna quella che ha riportato i danni maggiori, dopo che domenica vari quartieri sono stati travolti dall'acqua generata dal crollo di due dighe più a monte.
La tempesta Daniel ha seminato morti ovunque nel Mediteranno meridionale, si contano 27 vittime tra Grecia, Turchia e Bulgaria. Numeri drammatici che diventano però quasi irrisori rispetto all’ecatombe libica.