Martedì 5 Novembre 2024

Libertà di stampa, la classifica di Reporters sans frontieres. Italia in recupero

L'Italia fa un balzo in avanti passando dal 77esimo al 52esimo posto. Tra i problemi c'è Beppe Grillo, che dal blog ironizza: "Ho scoperto che è colpa mia"

Beppe Grillo: "La colpa del sistema informativo marcio è mia..." (Dire)

Beppe Grillo: "La colpa del sistema informativo marcio è mia..." (Dire)

Parigi, 26 aprile 2017 - Balzo in avanti dell'Italia - e di ben 25 posizioni - nell'annuale classifica di Reporters sans Frontieres, l'organizzazione per la libertà dell'informazione. Passiamo, nella classifica mondiale, dal 77esimo al 52esimo posto. Certo, restano "intimidazioni verbali o fisiche, provocazioni e minacce, e pressioni di gruppi mafiosi e organizzazioni criminali". Tra i problemi indicati anche l'effetto di "responsabili politici come Beppe Grillo che non esitano a comunicare pubblicamente l'identità dei giornalisti che danno loro fastidio".

Nel rapporto 2017, dopo che l'anno scorso il 77esimo posto dell'Italia provocò molte polemiche, si sottolinea che "sei giornalisti italiani sono sempre sotto protezione della polizia 24 ore su 24 dopo minacce di morte da parte di mafia o gruppi fondamentalisti". Inoltre, "il livello di violenze contro i reporter (intimidazioni verbali o fisiche, provocazioni e minacce...) è molto preoccupante, mentre alcuni responsabili politici - come Beppe Grillo del Movimento 5 Stelle - non esitano a comunicare pubblicamente l'identità dei giornalisti che gli danno fastidio".

Ancora: "I giornalisti subiscono pressioni da parte dei politici e optano sempre più per l'autocensura: un nuovo testo di legge fa pesare su chi diffama politici, magistrati o funzionari, pene che vanno da 6 a 9 anni di carcere".

GRILLO REPLICA - "Oggi ho scoperto di essere io la causa del problema di libertà di stampa in Italia. Lo afferma il rapporto di Reporters Sans Frontieres appena pubblicato. Mi ha aperto gli occhi - ironizza Beppe Grillo dal suo blog - la colpa è mia". E continua: "Io pensavo che fosse perché i partiti politici con la lottizzazione si sono mangiati la Rai piazzando i loro uomini nel management e nei telegiornali e dicendo loro che cosa dire e che cosa non dire. Pensavo che fosse per i giornalisti cacciati dai programmi Rai o per le minacce del partito di governo a quelli che sono indipendenti, come Report. Pensavo che fosse perché in Italia non ci sono editori puri e metà delle tv generaliste le controlla il capo di Forza Italia e perché la tessera numero uno del Pd controlla il secondo giornale più diffuso in Italia. No, la colpa è mia".  "Se i Tg e i giornali non vi danno le notizie o vi danno notizie false o vi danno notizie non verificate - dice ancora Grillo - è perché hanno paura di me. Reporter Senza Frontiere dice che diffondo 'l'identità' dei 'giornalisti sgraditi' (riferimento forse alla rubrica 'giornalista del giorno' sul blog di Grillo che in passato aha messo effettivamente alla berlina singoli cronisti, ndr). Forse non sono stati informati bene dai direttori dei giornali italiani che li hanno contattati per cambiare la classifica (vi hanno contattato, vero?). Non viene pubblicata l'identità dei giornalisti sgraditi, viene smentita la balla che diffondono o viene risposto alle loro offese gratuite".

E Luigi Di Maio puntualizza: "Per noi il problema del giornalismo in Italia è l'assenza dei una legge sul conflitto di interessi e la lottizzazione della tv pubblica: ci sorprende il fatto che sia indicato Beppe Grillo come il problema della stampa".

LE ALTRE REAZIONI - Tempestivo il commento di Matteo Salvini: "Italia al 52esimo posto al mondo per Libertà di stampa secondo il rapporto di Reporter senza frontiere, preceduta da Papua Nuova Guinea, Argentina, Tonga, Botswana, Malta e Romania... Infatti sui 10.000 patrioti presenti ieri a Verona nel nome della Legittima Difesa poco e niente, mentre di Renzi sappiamo anche quando va in bagno. Che brutta cosa essere servi. Per fortuna che esiste la Rete, anche se la Boldrini la vuole imbavagliare. Viva la LIBERTÀ!", scrive il leader leghista su Facebook.