Roma, 1 agosto 2024 – Maxi scambio di prigionieri in pieno stile ‘Guerra Fredda’ tra Russia e Occidente. L’operazione, confermata dalla Casa Bianca e coordinata dai servizi segreti turchi, con l’aeroporto di Ankara ‘base’ per lo scambio, ha visto coinvolte 26 persone dalle carceri di 7 diversi Paesi: Usa, Germania, Polonia, Slovenia, Norvegia, Russia e Bielorussia. "I prigionieri sono stati trasportati in Turchia con 7 aerei in totale – riferisce Ankara -, di cui 2 dagli Usa e uno ciascuno da Germania, Polonia, Slovenia, Norvegia e Russia, come parte dell'operazione di scambio di prigionieri. 10 prigionieri, di cui 2 minorenni, sono stati trasferiti in Russia, 13 prigionieri in Germania e 3 prigionieri negli Usa".
Secondo i media Usa, Mosca ha liberato tra gli altri Il giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich, condannato a 16 anni in Russia per spionaggio, la giornalista russo-americana Alsu Kurmasheva, l’ex marine Paul Whelan e il dissidente Vladimir Kara-Murza, collaboratore del Whashington Post e cittadino britannico-russo con green card americana. Il presidente americano Joe Biden parla di “impresa diplomatica” che pone fine ad “anni di agonia” e ringrazia “gli alleati” coinvolti nello scambio.
Nel quadro dell’accordo almeno 12 prigionieri politici detenuti in Russia voleranno in Germania mentre otto russi detenuti all'estero torneranno in patria, tra cui diversi con sospetti legami con l'intelligence russa. I dettagli dell'accordo sono stati tenuti segreti. Per formalizzare il via libera ai prigionieri Vladimir Putin ha firmato diversi decreti di grazia. La Russia si è detta “soddisfatta” dello scambio.
Si tratta del primo scambio di prigionieri tra Russia e Occidente dopo quello nel dicembre 2022 tra la stella del basket statunitense Brittney Griner e il trafficante d'armi russo Viktor Bout. Già nel 2010 c'era stato un grosso scambio, che coinvolgeva 14 presunte spie (tra cui 'la rossa' Anna Chapman), mentre quelli precedenti più importanti risalgono alla Guerra Fredda alla meta' degli anni '80.
Sommario
Liberato il killer russo Krasikov
Tra i cittadini russi che dovrebbero essere coinvolti nello scambio c'è Vadim Krasikov, noto killer russo che sta scontando una condanna all'ergastolo per un omicidio eseguito nel 2019 in Germania che i giudici hanno affermato essere stato ordinato dalle autorità federali russe. Krasikov è stato condannato per aver ucciso a Berlino un comandante ceceno, Zelimkhan Khangoshvili. Il governo tedesco ha affermato che la decisione di liberare Krasikov "non è stata facile", ma necessaria per aiutare le persone arbitrariamente imprigionate da Mosca e Minsk.
La lista secondo The Insider
Lo scambio comprendeva anche i cittadini russi e tedeschi Dieter (Demuri) Woronin, implicato nel caso del giornalista Ivan Safronov, condannato per alto tradimento, Kevin Lik, condannato per alto tradimento, e German Moyzhes, implicato in un caso di alto tradimento. La Russia ha inoltre consegnato il cittadino tedesco Patrick Schobel, accusato di contrabbando di droga. La Russia ha inoltre consegnato Oleg Orlov, ex membro del consiglio di amministrazione della societa' Memorial (riconosciuta come agente straniero in Russia), condannato per ripetuto discredito delle Forze armate russe, e Andrei Pivovarov, ex direttore di Open Russia (riconosciuta come organizzazione non gradita in Russia), condannato per aver organizzato le attività di un'organizzazione non gradita. Lo scambio ha incluso anche il personaggio pubblico e attivista dell'opposizione Ilya Yashin (riconosciuto come agente straniero in Russia), che è stato condannato per falso in atto pubblico sulle Forze armate russe, e anche gli attivisti che hanno lavorato con le entità di Alexei Navalny, riconosciute come estremiste e vietate in Russia: Liliya Chanysheva, Kseniya Fadeyeva, Vadim Ostanin, condannati in un caso che riguardava una comunità estremista, e l'artista Alexandra (Sasha) Skolichenko, condannata in un caso che riguardava falsi sulle Forze armate russe. Lo scambio ha incluso il cittadino tedesco Rico Krieger, condannato a morte in Bielorussia per una serie di accuse, tra cui attivià mercenarie associate alla partecipazione all'azione militare in Ucraina, che è stato graziato. Le persone consegnate alla Russia, oltre a Krasikov, sono Vladislav Klyushin, condannato negli Stati Uniti a nove anni di carcere per hacking e frode informatica, Artyom Dultsev e Anna Dultseva, condannati in Slovenia a un anno e sette mesi per spionaggio, Pavel Rubtsov, accusato in Polonia di spionaggio a favore della Russia, Mikhail Mikushin, accusato di spionaggio a favore della Russia in Norvegia, Roman Seleznyov, condannato a 27 anni di carcere negli Stati Uniti per frode informatica, e Vladislav Klyushin, condannato negli Stati Uniti a nove anni di carcere per hacking informatico e frode. Stati Uniti per frode informatica, e Vadim Konoshchyonok, accusato negli Stati Uniti di contrabbando di tecnologie e munizioni statunitensi per il settore della difesa russo.
Gershkovic
Gershkovich si trovava in carcere in Russia dal marzo del 2023, quando era arrestato nella città di Ekaterinburg, sugli Urali. È stato il primo giornalista straniero arrestato in Russia dopo la fine della Guerra Fredda. Secondo le accuse del Cremlino, a seguito delle informazioni fornite dal Servizio di sicurezza federale russo o FSB, “Gershkovich, su istruzioni della Cia, ha raccolto informazioni segrete nella regione di Sverdlovsk sulle attività di produzione e riparazione di attrezzature militari dell'impianto di difesa NPK Uralvagonzavod JSC”, il più grande produttore russo di carri armati. "Oggi è un giorno di gioia per il ritorno del nostro collega Evan Gershkovich”, afferma la direttrice del Wall Street Journal Emma Tucker. “Siamo grati al presidente Biden e alla sua amministrazione per aver lavorato con determinazione per portare Evan a casa". Lo ringraziando anche gli altri "governi che hanno aiutato a mettere fine all'incubo di Evan, in particolare il governo tedesco”.
Le parole di Biden
Il presidente americano Joe Biden ha annunciato sul sito della Casa Bianca la liberazione di Paul Whelan, Evan Gershkovich, Alsu Kurmasheva. "L'accordo che ha garantito la loro libertà è stato un'impresa diplomatica", ha detto Biden specificando che si è negoziata anche la liberazione di altre 16 persone tra cui cinque tedeschi e sette cittadini russi che erano prigionieri politici nel loro stesso Paese. "Oggi, la loro agonia è finita", ha detto il presidente americano, spiegando che "tutti hanno sopportato sofferenze e incertezze inimmaginabili".
E ha aggiunto: "Sono grato ai nostri alleati che ci hanno sostenuto durante le difficili e complesse negoziazioni per raggiungere questo risultato, tra cui Germania, Polonia, Slovenia, Norvegia e Turchia. Questo è un potente esempio del perché è fondamentale avere amici in questo mondo di cui ci si può fidare e su cui contare. Le nostre alleanze rendono gli americani più sicuri".
Quindi ha specificato: "Lasciatemi essere chiaro: non smetterò di lavorare finché ogni americano ingiustamente detenuto o tenuto in ostaggio in tutto il mondo non sarà riunito alla propria famiglia”, aggiunge l’inquilino della Casa Bianca. “La mia amministrazione ha riportato a casa oltre 70 di questi americani, molti dei quali erano in cattività da prima che io assumessi l'incarico. Tuttavia, troppe famiglie soffrono e sono separate dai loro cari, e non ho priorità più alta come presidente che riportare a casa quegli americani". Oggi, afferma Biden, “celebriamo il ritorno di Paul, Evan, Alsu e Vladimir e ci rallegriamo con le loro famiglie. Ricordiamo tutti coloro che sono ancora ingiustamente detenuti o tenuti in ostaggio in tutto il mondo. E riaffermiamo il nostro impegno con le loro famiglie: vi vediamo. Siamo con voi. E non smetteremo mai di lavorare per riportare i vostri cari alla casa cui appartengono".
Tentato scambio con Navalny
Gli Stati Uniti hanno lavorato per garantire che la Russia rilasciasse anche l'oppositore Alexei Navalny prima che morisse in custodia. Lo ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale della presidenza americana Jake Sullivan. "Avevamo lavorato con i nostri partner su un accordo che avrebbe incluso Alexei Navalny ma, sfortunatamente, è morto" a febbraio in circostanze oscure in una prigione artica, ha lamentato. La vice presidente Kamala Harris ha parlato oggi con Yulia Navalnaya. "Ogni detenuto politico rilasciato rappresenta una vittoria enorme e una ragione per celebrare", ha scritto su X la vedova di Alexey Navalny.