Domenica 23 Febbraio 2025
ALDO BAQUIS
Esteri

Liberati altri sei ostaggi. Hamas cambia copione. Baci in fronte ai miliziani

Israele accusa: "Shiri Bibas uccisa dai carcerieri". E Netanyahu rimanda il rilascio dei palestinesi.

All’ostaggio Omer Shem Tov è stato imposto di baciare i miliziani sulla fronte

All’ostaggio Omer Shem Tov è stato imposto di baciare i miliziani sulla fronte

Israele ha vissuto ieri un’altra giornata di emozioni contrastanti passando da un senso di afflizione - dopo aver appreso definitivamente che Shiri Bibas era stata uccisa in maniera brutale a Gaza assieme ai figlioletti Ariel e Kfir - a un’atmosfera elettrizzata quando Hamas, in ossequio alle intese sulla tregua, ha rilasciato sei ostaggi. Due di essi – Avera Mengisto e Hisham a-Sayed – erano entrati a Gaza oltre 10 anni fa, in apparente stato confusionale, e da allora Hamas li aveva tenuti in ostaggio. "Per le sevizie patite Hisham non è più in grado di comunicare", ha detto ieri il padre. Consapevole che la liberazione degli ostaggi veniva trasmessa in diretta dalle tv israeliane, Hamas ha colto anche questa occasione per lanciare in ebraico al nemico l’avvertimento che il 7 ottobre è stato solo il primo atto di una offensiva di larga scala. "Noi siamo la marea – siamo la forza prevalente" hanno scritto sul palco allestito a Rafah, evidenziando la moschea al-Aqsa di Gerusalemme est. Un messaggio eloquente per i fedeli islamici, mentre si avvicina il mese di digiuno del Ramadan. Alla platea televisiva israeliana Hamas ha voluto regalare una scena in più, ripresa sul palco allestito a Nusseirat: i baci di gratitudine sulla fronte di due miliziani incappucciati da parte dell’ostaggio Omer Shem Tov, nei momenti in cui veniva liberato. Pochi istanti prima un cameraman di Hamas lo aveva istruito a entrare in azione alla vista di un drone che filmava la scena. Ieri la vicenda della famiglia Bibas è giunta alla conclusione quando Hamas ha consegnato il cadavere della madre, dopo che il giorno prima aveva inoltrato per sbaglio i resti di una donna palestinese. L’Istituto di medicina legale di Tel Aviv ha seccamente respinto la versione di Hamas che la madre e i due figlioletti erano morti in un bombardamento aereo. "Abbiamo riscontrato invece tracce di una crudeltà e di una malvagità mai viste finora" ha detto il direttore Chen Kugel, mentre sui media venivano diffuse descrizioni raccapriccianti su danni asseritamente inflitti ai corpi. La famiglia Bibas ha chiesto il riserbo. Non è escluso che per i tre – divenuti uno dei simboli più tragici del 7 ottobre – siano organizzati funerali di Stato. Di fronte alla profonda emozione suscitata da questa vicenda Netanyahu ha ordinato una sospensione provvisoria della liberazione di 602 detenuti palestinesi (fra cui circa 50 condannati all’ergastolo per gravi attentati terroristici). Il mistero circonda intanto la morte di un ergastolano palestinese rilasciato dopo 20 anni di detenzione: ieri Nael Obeid si è sfracellato cadendo dal tetto di una casa a Gerusalemme est. La prima fase della tregua volge ormai al termine e Israele deve decidere se e come procedere verso la seconda fase: quella cioè della proclamazione di una tregua di lunga durata e del ritiro completo da Gaza.