Venerdì 4 Ottobre 2024

Libano, rientrati in Italia 178 connazionali. “Undici attacchi consecutivi sul sud di Beirut”. Nyt: “Nel mirino il successore di Nasrallah”

Oggi i funerali del leader Hezbollah ucciso, la guida suprema Khamenei guiderà la preghiera

Roma, 4 ottobre 2024 - Il volo charter da Beirut organizzato con il sostegno del Ministero degli Affari esteri che ha consentito il rientro in Italia di 178 connazionali, inclusi cinque bambini, è arrivato stanotte a Fiumicino. A bordo dell'aereo anche quattro cittadini finlandesi. I passeggeri sono sbarcati in aerostazione all'1:40.

Una fonte vicina a Hezbollah afferma che tra ieri sera e stanotte Israele ha condotto 11 attacchi consecutivi sulla roccaforte del movimento sciita a sud di Beirut, in uno dei bombardamenti più violenti da quando la scorsa settimana lo Stato ebraico ha intensificato la sua campagna militare sul Paese confinante.

Volo charter con italiani da Beirut arrivati a Fiumicino
Alcuni dei passeggeri, arrivati con il volo charter da Beirut, accolti dai familiari al ritiro bagagli nell'aeroporto Leonardo Da Vinci, Fiumicino (Roma)
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Gli attesi funerali di Hassan Nasrallah, ex leader di Hezbollah ucciso una settimana fa da Israele a Beirut, dovrebbero tenersi domani a Teheran. Media libanesi hanno riferito che le esequie del “martire dei martiri” si svolgeranno nella capitale iraniana in concomitanza con la preghiera del venerdì guidata da Ali Khamenei nel mausoleo dell'imam Khomeini e prevista per le 10.30 locali (le 8.30 italiane).

05:41
Nyt: "Nel mirino il successore di Nasrallah"

Gli attacchi intensi effettuati dalla forza aerea israeliana nella notte contro Beirut avevano come obiettivo Hashem Safi al Din, presunto successore di Hassan 
Nasrallah alla guida del movimento sciita Hezbollah. Lo sostiene il New York Times, che cita tre funzionari israeliani.  Il bombardamento, uno dei più intensi da quando è stato ucciso Nasrallah, era diretto contro un bunker sotterraneo dove si sarebbero incontrati alti dirigenti Hezbollah, tra i quali Safi al Din. 

05:37
"Undici attacchi consecutivi sul sud di Beirut, la notte più dura"

Una fonte vicina a Hezbollah afferma che tra ieri sera e stanotte Israele ha condotto 11 attacchi consecutivi sulla roccaforte del movimento sciita a sud di Beirut, in uno dei bombardamenti più violenti da quando la scorsa settimana lo Stato ebraico ha intensificato la sua campagna militare sul Paese confinante. L'Agenzia di stampa nazionale (Nna) del Libano ha parlato di "più di 10 attacchi consecutivi, in uno dei raid più forti sui sobborghi meridionali di Beirut dall'inizio della guerra israeliana" nel Paese. Nella notte il portavoce in lingua araba delle Forze di difesa israeliane (Idf), Avichay Adraee, aveva diramato un "avviso urgente" d'evacuazione per i residenti dell'area di Burj al-Barajneh a sud di Beirut, seguito da un altro per il quartiere di Hadath. Un attacco aereo israeliano avrebbe preso di mira anche un magazzino adiacente all'aeroporto di Beirut, secondo la fonte vicina a Hezbollah.

05:30
Oggi i funerali di Nasrallah, Khamenei guiderà la preghiera

La Guida Suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei, guiderà l'alta preghiera settimanale oggi e pronuncerà un sermone che potrebbe dare il tono ai piani dell'Iran dopo l'attacco missilistico contro Israele di martedì. Questo raro discorso arriva anche tre giorni prima del primo anniversario dell'attacco senza precedenti del movimento islamista palestinese Hamas sul suolo israeliano, che ha scatenato la guerra nella Striscia di Gaza, il 7 ottobre 2023. Khamenei, decisore ultimo delle principali questioni della Repubblica islamica, potrebbe far luce sul seguito che Teheran intende dare all'attacco, durante il quale sono stati lanciati circa 200 missili contro Israele.

Secondo il sito web dell'ayatollah Khamenei, la preghiera del venerdì sarà preceduta da una "cerimonia di commemorazione" in onore di Hassan Nasrallah. Questa avrà luogo alle 10:30 ora locale (07:00 GMT) nella Grande Moschea di Mosalla, nel centro della capitale iraniana. L'ultima volta che Khamenei ha guidato la preghiera del venerdì è stato nel gennaio 2020, dopo un attacco missilistico iraniano a due basi che ospitavano americani in Iraq, come rappresaglia per l'attacco di un drone americano che aveva appena ucciso a Baghdad il generale iraniano Qassem Soleimani, comandante dei Guardiani.

05:21
Italiani da Beirut: "Molta paura ma ora felici di essere qui"

"La situazione sta peggiorando e siamo preoccupati per le persone che conosciamo che sono rimaste in Libano - è la testimonianza di una giovane operatrice di una ong italiana -. Sono rientrata con due colleghe. Spero che la situazione possa migliorare presto, ma non penso succederà. Spero si possa fermare tutto questo e di poter tornare presto lì". "Abbiamo deciso ieri di venire in Italia dopo che l'Ambasciata ci ha contattati dicendoci che era a disposizione questo charter - il racconto di un italo libanese, arrivato con la moglie -. Il quadro è assai complicato in Libano ed a questo punto abbiamo valutato che era meglio essere al sicuro in Italia e vedere poi il da farsi, a seconda dall'evolversi della situazione. L'ambasciatore italiano a Beirut ha fatto un lavoro meraviglioso. Ora siamo felici di essere in Italia". Ed ancora le parole di un altro connazionale: "Dopo l'escalation degli ultimi giorni abbiamo deciso di tornare in Italia: i bombardamenti, dopo le province meridionali, sono arrivati a Beirut. Abbiamo avuto paura. Le esplosioni si sono sentite in tutta la città. Pur stando noi in quartieri tendenzialmente sicuri era impossibile non udirle. Due giorni fa ci hanno comunicato dell'opportunità di questo volo, poi confermato ieri sera: abbiamo deciso di partire. La cosa più triste è soprattutto stata quella di lasciare indietro, in Libano, chi non è fortunato come noi, colleghi, amici libanesi, e salire su questo volo. Abbiamo lasciato dietro molta tristezza per un Paese al collasso, sotto le bombe. Non sappiamo ora quando potremmo tornare a casa in Libano: è tutto molto triste, si sappia che il Paese sta vivendo giornate difficili, terribili".

"Il Governo italiano ha compiuto un buon lavoro per assisterci e consentire il nostro arrivo in Italia. Quando la situazione è peggiorata anche a Beirut città, per via dei bombardamenti, abbiamo deciso di venire in Italia. L'Ambasciata è stata subito attiva, disponibile, ci ha contattato, tutto è stato veloce ed in 24 ore ha organizzato questo viaggio. Ho dei familiari a Padova ed ora vedremo come andranno le cose", le parole di un cittadino con doppio passaporto italo libanese. "Ho colto l'opportunità di poter tornare in Italia. L'ambasciatore ci ha sempre assistito, è stato sempre con noi. Certo, in Libano la situazione è difficile. Ci vuole una decisione politica per trovare una soluzione", un'altra testimonianza. Infine, una giovane italo-libanese arrivata con i genitori: "Ci hanno contattato due giorni fa per il volo. Ci siamo organizzati ed abbiamo deciso di partire. La 
paura è stata tanta, siamo traumatizzati, non ho parole. Abitavamo nella zona sud del Libano, abbiamo sentito le esplosioni. Abbiamo fatto 15 ore in auto per arrivare a 
Beirut e sono stati giorni di grande tensione e stanchezza".