Roma, 17 settembre 2024 - Secondo un analista militare l'attacco israeliano che ha portato all'esplosione contemporanea dei cercapersone di Hezbollah era stato pianificato da tempo, almeno alcuni mesi. Elijah Magnier ha dichiarato ad Al Jazeera che il Partito di Dio faceva molto affidamento su questa vecchia tecnologia perché i cellulari erano facilmente intercettabili.
Come hanno fatto esplodere i cercapersone di Hezbollah. Due ipotesi per l’attacco simultaneo
Cercapersone voluti da Nasrallah
Quindi Magnier è convinto che si tratti di sabotaggio: i cerca persone potrebbero essere stati manomessi prima di essere distribuiti tra i membri di Hezbollah. Infatti alcuni mesi fa il leader del movimento filo iraniano, Hassan Nasrallah, aveva chiesto ai miliziani in prima linea contro Israele di abbandonare i pericolosi smartphone, facili da intercettare e individuare per Tel Aviv. "Questo non è un sistema nuovo. È stato usato in passato - ha spiegato Magnier - Quindi in questo caso c'è stato il coinvolgimento di una terza parte per consentire l'accesso e per attivare da remoto l'esplosione".
Sabotati prima di essere dati ai miliziani
I piccoli trasmettitori sono difficili da rintracciare e capaci di funzionare anche in zone dove la copertura telefonica è limitata: non richiedono schede Sim o connessioni Internet. Quindi secondo Maigier il servizi segreti israeliani, arrivati a conoscenza della decisione di Hezbollah di mettere da parte i cellulari per passare ai cerca persone, sarebbero riusciti a sabotarli. La stessa sicurezza israeliana fa sapere che i trasmettitori esplosi in Libano e a Damasco erano l'ultimo modello ed erano in uso ai miliziani solo da pochi mesi, come riporta Channel 12.
Hezbollah: ricevuti pochi giorni fa
Un funzionario Hezbollah ha confermato che i cercapersone esplosi facevano parte di un carico ricevuto dal gruppo filo iraniano nei giorni scorsi. Lo strumento era stato distribuito a centinaia di combattenti, e la fonte suppone sia stato un malware ad aver causato il loro surriscaldamento e la successiva esplosione. Infatti alcune persone si sono accorte che il cercapersone si stava surriscaldando e lo hanno gettato prima della deflagrazione. I feriti hanno riportato dita mozzate, lesioni alla testa e profondi tagli al torace.
Israele smentisce coinvolgimento
Israele ha comunque smentito di essere dietro le esplosioni. Lo stesso ufficio di Benjamin Netanyahu ha preso le distanze dalle dichiarazioni di Topaz Luk, fino a poco tempo fa portavoce del premier, che in un post su X, poi cancellato, alludeva al coinvolgimento di Tel Aviv nell'attacco tecnologico contro Hezbollah.