Roma, 7 gennaio 2025 – Marine Le Pen ha saputo della morte del padre Jan Marie Le Pen da un’agenzia. L’attuale presidente del Rassemblement National, erede di quel Front National fondato dal padre, era infatti in aereo.
Durante una sosta tecnica all’aeroporto di Nairobi, di ritorno dalla visita a Mayotte (l’arcipelago di isole francesi nell’Oceano Indiano) recentemente devastata da un ciclone, l’addetto stampa della Le Pen, informato da un giornalista a sua volta venuto a conoscenza del decesso da un’agenzia di France presse, le ha dato la notizia.
Un rapporto burrascoso quello fra padre e figlia, proprio a causa della conduzione del partito. I due però negli ultimi anni si erano rappacificati tanto che era proprio la figlia Marine a prendersi cura dell’anziano padre.
Il Front National fu infatti creato nel 1972 da Jean-Marie Le Pen, che lo guidò fino al 2011, quando al vertice arrivò la figlia Marine. Un passaggio di consegne condito da baci e abbracci fra i due nel corso del congresso nazionale. Un passaggio dopo il quale però cominciarono i primi veri dissidi.
Mariane Le Pen cominciò infatti un processo di “de-demonizzazione” del partito portandolo su posizioni più moderate (ad esempio sul giudizio del nazismo e del collaborazionismo francese) fino a cambiarne il nome in Rassemblement National nel 2018.
Marin aveva di fatti estromesso il padre dal partito già nel 2015 dopo l’ennesima sparata del padre “Le camere a gas naziste? Un semplice dettaglio della storia”.
Dopo quell’esternazione, Jean-Marie Le Pen era stato prima sospeso e poi espulso dal partito. Marine, nel confermare la decisione, aveva spiegato che il padre voleva “danneggiare il Front National”. Lui, il vecchio, era arrivato perfino a ripudiare la figlia, dicendo di “vergognarsi che porti il suo nome”.
La rottura politica, irreversibile, era stata accompagnata anche da una vera e propria faida familiare. Marine, nel 2017, dichiarava a proposito del padre: "Non ho rapporti con lui. Subordina il ritorno alle relazioni familiari all'instaurazione di un rapporto politico con me. Ma gli ho detto chiaramente che non entrerò di nuovo in politica con lui. Quindi, non ci sarà un rapporto padre-figlia. E di questo me ne dispiaccio”.
Nonostante la comune militanza le idee di padre e figlia divergevano in particolare sul giudizio pubblico dato sul Nazismo e sui collaborazionisti francesi nel corso della Seconda Guerra mondiale. Gli elogi a Petain (capo della Francia che collaborò con i nazisti) e le frasi sulle camere a gas “dettaglio della storia” fatti a ridosso dell’estromissione non avevano fatto altro che allontanare ulteriormente i due.
Ma lo strappo che sembrava insanabile si e piano piano ricucito negli ultimi anni di vita di Jean-Marie Le Pen era tornata a occuparsi del padre che da settimane era ricoverato in una struttura medica a causa delle sue condizioni di salute. Per il momento Marine non ha però voluto rilasciare dichiarazioni dopo la morte del padre.