Venerdì 20 Dicembre 2024
ALESSANDRO FARRUGGIA
Esteri

L’avanzata degli ucraini. Migliaia di russi in fuga . E Putin usa la super bomba contro le truppe di Kiev

Sganciato ordigno termobarico, il colonnello Stirpe: propaganda, danno minimo "Adesso sarà difficile per Mosca riprendersi i territori persi, non era preparata. E Kiev potrebbe usare come merce di scambio nei negoziati l’area conquistata". .

Sganciato ordigno termobarico, il colonnello Stirpe: propaganda, danno minimo "Adesso sarà difficile per Mosca riprendersi i territori persi, non era preparata. E Kiev potrebbe usare come merce di scambio nei negoziati l’area conquistata". .

Sganciato ordigno termobarico, il colonnello Stirpe: propaganda, danno minimo "Adesso sarà difficile per Mosca riprendersi i territori persi, non era preparata. E Kiev potrebbe usare come merce di scambio nei negoziati l’area conquistata". .

Al quinto giorno quella ucraina nel Kursk non è più un’incursione ma un’avanzata a tutto tondo che ha preso circa 450 chilometri quadrati di territorio russo ed è stabilmente penetrata per almeno 20 chilometri (con gruppi da ricognizione più avanti). Il ministero delle Emergenze di Mosca ha dichiarato che oltre 76.000 persone sono state evacuate dalle zone di confine mentre le forze armate russe tentano di far affluire i convogli dei rinforzi, tre dei quali sono però stati colpiti dagli Himars ucraini, con perdite notevoli.

Per cercare di riequilibrare almeno nei confronti dell’opinione pubblica il cattivo andamento delle operazioni il ministero della difesa russo ieri ha diffuso la notizia che "un cacciabombardiere Su-34 ha effettuato la notte scorsa un attacco contro un gruppo di uomini ed equipaggiamenti militari ucraini in una zona di confine della regione di Kursk con una bomba esplosiva aria-combustibile Odab-500 da 500 libbre. Un totale di 15 mercenari stranieri sono stati neutralizzati da questo raid". La bomba termobarica, come quelle usate a suo tempo in Afghanistan dai russi o in Vietnam, Iraq e Afghanistan dagli americani, è un’arma temibile ed efficace, soprattutto contro trincee o fortificazioni, ma essendone stata lanciata una sola, è una goccia nel mare.

"Il rilievo dei russi all’uso di una solo bomba termobarica è una pura operazione di propaganda, cosa nella quale i russi sono peraltro maestri – osserva il colonnello Giorgio Orio Stirpe, lunga carriera in comandi italiani e Nato, dal 2020 nella riserva, analista militare esperto di analisi tattica – ma fa un danno minimo su una vasta operazione dinamica che coinvolge da 5 a 8 brigate ucraine".

"Da un punto di vista strategico – prosegue – lo scopo principale dell’operazione in corso è costringere i russi non solo a distogliere risorse dal Donbass, ma soprattutto a montare un nuovo ’tritacarne’ ad altissimo consumo di risorse umane e materiali in un teatro scelto dagli ucraini. Già questo è un grosso risultato, e se poi Kiev riuscisse a tenere il territorio preso, potrebbe poi usarlo nei futuri negoziati, per scambiarlo con terre ucraine". Per i russi non sarà facile riprendersi il territorio perso. "L’esercito russo – sottolinea Stirpe – è molto statico, privo di mobilità e completamente adattato ad una guerra di attrito. Nel momento in cui devono rischierare una parte delle loro truppe, devono mettere in atto una procedura logistica che per loro è difficilissima. Da un lato non vorrebbero spostare forze dal Donbass per non interrompere la pressione, dall’altro, anche se e quando decidessero di farlo, avranno grossi problemi". Nel frattempo molto succede e succederà.

"A mio avviso – prosegue il colonnello – questa è solo la prima fase dell’operazione, perché quando si fanno azioni del genere di solito le direttrici di attacco sono almeno due. Tra gli obiettivi possibili a mio avviso non ci sono tanto la centrale nucleare di Kursk o le aree occupate dai russi nel nord Kherson, entrambe troppo lontane. Più probabile un attacco più a nord, in modo da chiudere poi verso sud per ricongiungersi all’avanzata attuale. Oppure, ed è la pista più interessante, potrebbero tentare la conquista della strada e della ferrovia che da Kursk portano a Belgorod, in modo da interrompere il flusso logistico alle truppe russe che operano nel Kharkiv. Dì certo è che gli ucraini hanno ripreso l’iniziativa e che nelle prossime settimane ne vedremo delle belle".