Domenica 29 Settembre 2024
ALDO BAQUIS
Esteri

L’attacco su Beirut. Israele annuncia:: "Nasrallah è morto". E bombarda ancora

Oltre al leader di Hezbollah, uccisi altri comandanti del gruppo filo-iraniano. L’Iran minaccia l’invio di truppe e porta la guida suprema Khamenei al sicuro.

L’attacco su Beirut. Israele annuncia:: "Nasrallah è morto". E bombarda ancora

Oltre al leader di Hezbollah, uccisi altri comandanti del gruppo filo-iraniano. L’Iran minaccia l’invio di truppe e porta la guida suprema Khamenei al sicuro.

Una giornata che gli israeliani non scorderanno mai. Hassan Nasrallah, il nemico numero uno dello Stato ebraico da decenni, è morto. E con lui altri caoi di Hezbollah. Dopo una nottata di incertezza, seguita al bombardamento di venerdì a Beirut del suo quartier generale sotto al rione Dahya, la conferma delle forze armate israeliane è giunta ieri mattina e in pochi minuti è volata di bocca in bocca fra i bagnanti nelle spiagge e fra gli avventori nei caffè. A beneficio degli ebrei religiosi, che durante il riposo sabbatico non accendono alcun mezzo di informazione, sono stati attaccati messaggi di aggiornamento agli ingressi delle loro sinagoghe: "Nasrallah è morto, ora c’è la conferma". "Una delle operazioni di neutralizzazione più importanti mai condotte nella storia di Israele", ha poi stabilito il ministro della difesa Yoav Gallant. E in serata ha parlato il premier Benjamin Netanyahu: "Nasrallah era ‘il terrorista’, il motore centrale dell’asse del male dell’Iran. Lui e i suoi uomini erano gli artefici del piano per distruggere Israele. Non solo è stato attivato dall’Iran, molte volte ha attivato anche l’Iran".

La reazione degli Hezbollah si è manifestata con irruenza e mentre piovevano decine di razzi e di missili le sirene di allarme sono risuonate in vaste aree nel Nord e nel centro di Israele. Fra le aree colpite, anche la Cisgiordania. A Tel Aviv le sirene sono risuonate per il terzo giorno consecutivo: questa volta a causa di un missile sparato dagli Houthy dello Yemen, che è stato intercettato ad alta quota. Anche Israele ha mantenuto la pressione militare colpendo a ripetizione nel rione Dahya (diversi edifici dove, secondo l’esercito, erano stivati missili terra-mare) e anche obiettivi vicini all’aeroporto Hariri. Israele è riuscito ad impadronirsi delle trasmissioni della torre di controllo e ha così impedito l’atterraggio di un aereo iraniano, che ha dovuto invertire la rotta. La marina militare israeliana ha preso posizione nel porto di Beirut e la aviazione ha colpito alcuni punti di transito fra Libano e Siria. Il tutto per impedire che gli Hezbollah ricevano rifornimenti militari.

Sulla dinamica della eliminazione di Nasrallah sraele non ha voluto correre rischi. Avendo appreso venerdì che il leader dei miliziani filo-iraniani era entrato nel suo quartier generale la Squadriglia 69 della aviazione – da due settimane si stava addestrando a una "operazione pazzesca" – ha ricevuto l’ordine di bombardare. I caccia hanno sganciato 80 bombe anti-bunker, parte delle quali del peso di una tonnellata, creando nella zona una impressionante ‘cintura di fuoco’ che sarebbe stata vista da tutti gli abitanti di Beirut. Fra le bombe utilizzate anche le Mk-84 che erano state al centro di polemiche fra Netanyahu e Joe Biden quando il presidente Usa cercava di sventare l’ingresso delle forze israeliane a Rafah, a Sud di Gaza, dove erano ammassati centinaia di migliaia di palestinesi.

L’atmosfera di tensione ha contagiato anche i dirigenti di Teheran che hanno annunciato di voler mandare truppe in Libano. Il leader supremo Aii Khamenei è stato condotto in una località di "alta sicurezza"’ per metterlo al riparo da Israele che, secondo Netanyahu, è in grado di colpire ovunque in Iran. Khamenei ha pubblicato un testo in cui ha assicurato che l’Iran continuerà a schierarsi con gli Hezbollah e con la "resistenza". "L’entità sionista – ha promesso – sarà punita". Nelle retrovie di Israele sono state rafforzate le misure di sicurezza. Nel Nord le scuole restano chiuse, mentre nel centro del Paese sono stati vietati assembramenti di oltre mille persone. Con delusione degli sportivi, le partite del campionato di calcio si sono svolte in stadi deserti. Un prezzo modesto dopo la rimozione definitiva del leader degli Hezbollah.