Roma, 18 luglio 2024 – Bella, determinata, ambiziosa, molto abile nella comunicazione. Sa andare dritta al cuore delle cose Lara Trump, 41 anni, moglie del terzogenito di Donald, Eric, capa del Grand Old Party (il partito repubblicano) e nuova stella della famiglia nella terza corsa del tycoon alla Casa Bianca. Ma non è (solo) questo ad aver convito Donald a puntare su di lei per la nuova sfida a Biden. Trump ha sempre apprezzato la nuora, che considera "una dura", fin da quando, tre settimane prima del matrimonio con Eric, si ruppe i polsi cadendo da cavallo e rifiutò di indossare il gesso il giorno della cerimonia, come racconta il Time.
Lara “la dura” incanta a Milwaukee
Non è quindi un caso se il tycoon dopo l'attentato a Butler sia ripartito da Lara, “la dura”. È stata lei il primo membro della famiglia a prendere la parola sul palco del Fiserv Forum a Milwaukee, suggellando col suo intervento la seconda serata dei lavori. Il suo è stato un discorso più personale che da leader politica, come nuora e madre dei nipoti dell'ex presidente.
Parole toccanti, commosse, capaci di emozionare la platea. "So di essere abbastanza fortunata da poterlo chiamare mio suocero e vederlo in modo un po' diverso da tutti voi... Questo è un uomo che si è sacrificato per la sua famiglia e per il suo Paese", ha esordito tra gli applausi. La nuora del tycoon ha scalzato Melania e Ivanka, che interverranno solo nella terza giornata della convention repubblicana per il discorso di accettazione della nomination, dopo essersi defilate da quest'ultima campagna elettorale.
Il fotomontaggio di Trump protetto da Gesù
Molto personale, e controcorrente, anche la scelta dell'outfit: niente rosso, il colore del partito dominante nei vestiti di quasi tutti i relatori, ma un top nero senza maniche con del raso al collo e una spilla con i colori della bandiera americana. Quasi a proiettare, suggerisce la critica di moda del New York Times Vanessa Friedman, un'ombra cupa sulla serata, ricordando a tutti che avrebbero potuto essere in lutto se il proiettile del recente attentato non avesse colpito Trump solo di striscio. Dopo la sparatoria di Butler, Lara ha pubblicato su Instagram un fotomontaggio con l'immagine di Gesù che poggia le mani sulle spalle di Trump per proteggerlo e un versetto della Bibbia: "Non temete, perché io sono con voi". La "sacerdotessa” di questa nuova fase post attentato di Donald è Lara.
Dai concorsi in bikini alle nozze da favola
Nata il 12 ottobre nella Carolina del Nord, Lara era una cheerleader al liceo e alla North Carolina State University, dove ha studiato comunicazione col sogno di diventare una giornalista sportiva. Durante gli anni del college ha fatto la modella, vincendo numerosi concorsi in bikini. Quindi si è trasferita a New York nel 2005 per frequentare la scuola di pasticceria e per breve tempo ha avviato la propria attività di decorazione di torte. Poi nel 2008 scocca la scintilla in un bar di Manhattan con il terzogenito di Trump, che, come ha raccontato, la colpì “non per il suo nome ma per la sua altezza”. L'8 novembre 2014, dopo una relazione durata sei anni, Lara sposa Eric Trump nella villa di Mar-a-Lago a Palm Beach, in Florida. Le immagini del matrimonio da favola con oltre 400 invitati hanno fatto il giro del mondo. La coppia ha due figli: Eric Luke e Carolina Dorothy, di 4 e 6 anni.
La carriera in tv
Rimasto nel cassetto il sogno del giornalismo sportivo e abbandonata la carriera come pastry chef, Lara Trump ha virato sulla professione di produttrice e presentatrice del webcast settimanale Real News Update. Dal 2012 al 2016 ha lavorato come produttrice televisiva del notiziario statunitense Inside Edition. Impegnata per la difesa dei diritti degli animali, ha condannato più volte gli allevamenti intensivi, ma non si è mai espressa pubblicamente sulla passione del marito per la caccia.
L’ingresso in politica col suocero
Trump l'ha sempre apprezzata per la sua determinazione e le sue capacità. Nel 2016 il tycoon ha deciso di coinvolgerla nella campagna elettorale, mettendola alla guida del bus tour “Women for Trump” per attenuare la sua immagine misogina e sessista. Ma l’astro di Lara è entrato nel cielo di Trump solo quest'anno, a marzo, quando il tycoon l'ha imposta come co-presidente del partito, una scelta apparsa a tutti nepotistica. Lei però si è conquistata i meriti sul campo, raccogliendo oltre 280 milioni di dollari, da destinare anche alle spese legali dei processi del suocero, che sa difendere bene in ogni occasione. "È una brava comunicatrice, articola il messaggio della campagna in modo chiaro, conciso e comprensibile, ha la fiducia del presidente, un'eccellente presenza tv e il senso della politica", dicono di Lara alcuni consiglieri del tycoon. Dopo le elezioni, in caso di vittoria, per lei si prospetta una posizione nell'amministrazione (come per Ivanka nel primo mandato) o una candidatura al Congresso nella sua North Carolina oppure in Florida.