Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

L'abbandono di Biden: il precedente di Johnson nel 1968

La convention Democratica di Chicago prevista ad agosto rischia di essere carica di tensioni e incertezze, richiamando alla memoria la storica convention del 1968. Anche allora, come oggi, nella città dell'Illinois arrivò l'annuncio a sorpresa del presidente in carica, Lyndon B. Johnson, di rinunciare al secondo mandato

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden

Dopo l’annuncio fatto oggi dal presidente Usa, Joe Biden, la prossima convention Democratica di Chicago, prevista per agosto, presenta sorprendenti similitudini con quella storica del 1968. Anche allora, l'evento si svolgeva in agosto nella stessa città dell'Illinois, ma ciò che colpisce maggiormente è il contesto politico di entrambe le occasioni. Nel 1968, il presidente in carica, Lyndon B. Johnson, aveva annunciato a sorpresa che non avrebbe cercato la rielezione, creando un'atmosfera di incertezza e tensione all'interno del partito.

Un contesto di turbolenze

Lyndon B. Johnson, che aveva sostituito John F. Kennedy dopo il suo assassinio nel 1963, era riuscito a vincere le elezioni del 1964. Tuttavia, la sua popolarità era in declino, soprattutto a causa delle sue politiche sulla guerra del Vietnam. La convention del 1968 divenne quindi il luogo in cui i Democratici avrebbero scelto il nuovo candidato alla presidenza e il suo vice. Il vicepresidente Hubert Humphrey e il senatore Edmund Muskie furono nominati rispettivamente candidati alla presidenza e alla vicepresidenza, dopo l'assassinio di Robert Kennedy, una delle figure emergenti alle primarie, avvenuto nel giugno dello stesso anno.

Un clima di guerra civile

La convention del 1968 si svolse in un clima di vera e propria guerra civile, con tumulti politici e scontri per le strade. L'omicidio di Martin Luther King nell'aprile di quell'anno e la crescente opposizione alla guerra del Vietnam avevano infiammato gli animi. Le proteste contro la guerra, organizzate da gruppi come i Yippies e gli Students for a Democratic Society, furono affrontate con violenza dalla polizia di Chicago e dalla Guardia Nazionale, sotto la direzione del sindaco Richard J. Daley.

Le elezioni del 1968

Nonostante Humphrey avesse espresso una linea anti-Vietnam solo negli ultimi giorni della campagna elettorale, il suo sostegno alla guerra lo rese impopolare tra gli elettori democratici. Alle elezioni del 1968, Humphrey fu sconfitto dal repubblicano Richard Nixon, che conquistò 32 stati su 50, segnando una vittoria schiacciante.

L'eredità della convention del 1968

La convention del 1968 lasciò un segno indelebile nella storia politica americana. Le immagini degli scontri tra manifestanti e forze dell'ordine, trasmesse in diretta televisiva, misero in luce le profonde divisioni all'interno del Partito Democratico e la disconnessione tra i leader del partito e la base elettorale. Questo evento portò a una completa revisione delle regole di selezione dei delegati del partito, con l'obiettivo di democratizzare il processo e renderlo più inclusivo e rappresentativo.

La prossima convention Democratica di Chicago potrebbe dunque rievocare i fantasmi del 1968, con un clima politico altrettanto teso e divisivo. La storia ci insegna che tali momenti di crisi possono portare a significativi cambiamenti e riforme. Sarà interessante vedere come il Partito Democratico affronterà le sfide attuali e se riuscirà a trovare un'unità che sembra sempre più difficile da raggiungere.