Lunedì 18 Novembre 2024
ALDO BAQUIS
Esteri

La vergogna a Gaza. Assalto agli aiuti umanitari. Saccheggiati 98 camion

Il raid a un valico di frontiera, l’agenzia umanitaria Unrwa: pestati gli autisti. Ostaggi in mano ad Hamas, Netanyahu: "Una cinquantina quelli ancora vivi". .

La vergogna a Gaza. Assalto agli aiuti umanitari. Saccheggiati 98 camion

Distruzione, fame e sete a Gaza: gli aiuti umanitari spariti erano destinati alla popolazione palestinese ridotta alla fame

"Uno dei più gravi episodi di saccheggio in 13 mesi di guerra a Gaza". Così una portavoce della agenzia umanitaria Unrwa ha descritto l’impatto della imboscata tesa a un convoglio umanitario il 16 novembre al valico di Kerem Shalom, nel profondo sud della Striscia. Per la popolazione, che da mesi è in lotta perpetua con la fame ed è allo stremo delle forze, si è trattato di un colpo ulteriore. Il tragitto del convoglio, composto da 109 camion, era stato organizzato in fretta ed era diretto verso una strada poco nota agli autisti. "Sono srari 98 i camion saccheggiati, alcuni conducenti sono stati percossi" ha aggiunto la portavoce, senza precisare l’identità degli assalitori. Ormai introdurre aiuti nel settore meridionale e centrale della Striscia è diventata un’impresa. Per motivi di sicurezza, ha aggiunto il World Food Program (Wfp), diverse strade non possono più essere percorse.

La situazione nel nord della Striscia è anche peggiore. Il quotidiano Haaretz ha scritto che giorni fa un convoglio di due camion di Wfp, atteso da sei settimane, era finalmente giunto a Beit Hanun. Ma quando la popolazione ha cercato di avvicinarsi ai camion, i soldati hanno dato ordine di sgomberare la zona e subito sono iniziati combattimenti. Anche quegli aiuti sono andati perduti. Ma mentre gli Usa premono su Israele affinché accresca sensibilmente l’ingresso di aiuti a Gaza, il ministro delle finanze Bezalel Smotrich (leader del partito nazionalista ‘Sionismo Religioso’) ha affermato che da mesi il governo chiedeva invano all’esercito di assumersi la responbilità diretta di scortare e distribuire gli aiuti per la popolazione di Gaza.

Con la sostituzione del ministro della difesa Yoav Gallant con Israel Katz "quella prospettiva si fa finalmente più concreta"’. In questo modo, secondo Smotrich, Israele intende privare definitivamente Hamas – che finora non ha esitato a sequestrare gli aiuti – di una leva critica di controllo sulla gente. Un primo banco di prova di questo nuovo atteggiamento, ha previsto, avverrà ora nel nord della Striscia. "Dobbiamo dire a Hamas – ha avvertito – che se non ci restituisce tutti i nostri ostaggi, resteremo là per l’eternità".

Proprio la sorte dei 101 ostaggi è stata al centro di un animato dibattito alla Knesset. Il premier ritiene che almeno la metà siano morti. "Spero che ne recupereremo presto alcune decine", ha affermato. Ma sulla stampa furoreggia la vicenda ‘Bibileaks’. Parla di una operazione mediatica orchestrata in apparenza nell’entourage del premier, basata su documenti top secret sottratti all’intelligence allo scopo di screditare i familiari degli ostaggi facendoli apparire come ‘burattini ingenui’ di un gioco orchestrato dal leader di Hamas Sinwar. Durante il dibattito gli animi si sono scaldati ed il presidente della Knesset ha fatto allontanare dalla terrazza degli ospiti i familiari degli ostaggi. Una loro portavoce è tornata ad accusare Netanyahu di non volere alcuna tregua a Gaza per ragioni di convenienza politica.