Lunedì 4 Novembre 2024
ALESSANDRO D’AMATO
Esteri

La rabbia di Valencia. Fango contro il re e la regina. Il premier colpito da un bastone

La visita ufficiale di corona e governo scatena la rivolta. L’ultradestra rivendica l’attacco a Sanchez. A Paiporta si cerca ancora di liberare dall’acqua il parcheggio-cimitero. Quasi duemila dispersi .

La rabbia di Valencia. Fango contro il re e la regina. Il premier colpito da un bastone

La visita ufficiale di corona e governo scatena la rivolta. L’ultradestra rivendica l’attacco a Sanchez. A Paiporta si cerca ancora di liberare dall’acqua il parcheggio-cimitero. Quasi duemila dispersi .

Il fango, gli insulti, le grida "assassini, assassini". E poi il faccia a faccia con i cittadini: "Ormai siamo morti, non abbiamo più niente". "Tu perché sei venuto? Per prenderti un’altra medaglia?". "Il presidente è un cane". La visita di re Felipe VI e della regina Letizia Ortiz con il premier Pedro Sánchez e il presidente della Generalitat Carlos Mazón a Paiporta, nella regione alluvionata di Valencia, si è trasformata in una contestazione da parte della folla, che costringe i reali ad annullare la tappa a Huelva. Su X, nello stesso momento, c’è chi scrive che Mazón "osa mettere piede qui solo circondato dalla polizia" e fonti dell’esecutivo dicono a El Diario che la visita è stato "un errore gigantesco". Da quelle parti, infatti, si lotta ancora contro il fango e la paura di un secondo tempo.

IL RISCHIO INFEZIONI

Tra gli alluvionati della regione di Valencia la giornata si apre con un’allerta arancione sul litorale della provincia, sulla costa e nell’entroterra settentrionale di Castellón. L’allarme diventa rosso nel pomeriggio su quella meridionale: "Nelle prossime ore in questa zona potrebbero verificarsi temporali di forte intensità: oltre 90 l/m² in un’ora. In linea di massima non si tratterà di rovesci molto persistenti. Pericolo estremo. State molto attenti". E mentre il bilancio delle vittime viene aggiornato e raggiunge il numero di 217, il dipartimento della salute avverte che la mancanza di accesso all’acqua potabile e i sistemi fognari traboccanti "possono favorire la proliferazione di agenti patogeni".

SI CERCA ANCORA

Al quinto giorno dalle inondazioni le ricerche sono concentrate nei centri commerciali. Nel parking di quello di Bonaire ad Aldaia si temono decine di vittime ma ci vorrà tempo per drenare l’acqua. I militari invece cercano venti dispersi nel parcheggio del supermercato Consum in calle Literato Azorin a Benetusser.

LE CONTESTAZIONI

Alle 13.30 scattano le contestazioni al re, al premier e al presidente della Generalitat. La Guardia Civil è costretta a improvvisare un cordone di protezione, mentre il fango colpisce la regina che poi si ferma a parlare con i residenti: "Tu a casa tua hai l’acqua e l’elettricità, noi no", le gridano. Lei arriva alle lacrime e abbraccia alcune donne, mentre Felipe abbraccia due ragazzi con la pala. Quando i reali vanno via un soldato grida: "Lunga vita al re di Spagna!" e un uomo al suo fianco replica: "Ghigliottina". "Come possono non sentirsi così? Come possono non essere arrabbiati?", dice poi lei ad Abc mentre il premier viene contestato duramente ("Dov’è Pedro Sánchez, Pedro Sánchez dov’è?", "Pedro Sánchez figlio di...") e alla fine anche colpito di striscio alle spalle con un bastone – atto rivendicato da un simpattizzante dell’ultradestra di Revuelta –, finendo poi per lasciare la cittadina evacuato dalla polizia. La sua auto viene attaccata con pale e calci e i vetri posteriori finiscono distrutti. I residenti sono arrabbiati anche perché la presenza dei volontari è stata limitata per la visita delle autorità. E contestano pure Mazón chiedendone le dimissioni, mentre lui rimane in seconda linea durante la visita ma poi su X dice di capire l’indignazione sociale e dice che è un suo obbligo politico e morale riceverla.

I DISPERSI SONO 1.900

Il ministro dell’Interno Fernando Grande-Marlaska va in tv per dire che gli sfollati hanno raggiunto il numero di 120 mila mentre 300 mila sono senza acqua. E poi fa sapere che la conta dei morti aumenterà ancora, visto che ci sono "1.900 dispersi". Molti potrebbero essere nei parcheggi come quello da 5.800 posti nel centro commerciale di Bonaire. Ci vorranno moltre ore per ispezionare il "cimitero", mentre il sindaco di Aldaya Guillermo Luján ha detto che finora "non è arrivato nemmeno un briciolo di aiuto dalle istituzioni".