Sabato 23 Novembre 2024
MARTA OTTAVIANI
Esteri

La Moldavia in Europa. Il sì passa di un soffio. Russia accusata di brogli

Sandu, presidente uscente e ricandidata, punta il dito contro il Cremlino. La replica: "Mostri le prove". Ora il ballottaggio per la guida del Paese.

La Moldavia in Europa. Il sì passa di un soffio. Russia accusata di brogli

Maia Sandu, 52 anni, presidente uscente della Moldavia e di nuovo candidata, con intorno il suo staff

Roma, 22 ottobre 2024 – La Moldavia prosegue il suo cammino verso l’Unione Europea, ma con un terzo incomodo quanto mai ingombrante, ossia la Russia di Vladimir Putin. Il sì a Bruxelles nel referendum è passato per poco più di 9.000 voti. E per capire chi guiderà il Paese per i prossimi quattro anni si dovrà aspettare il 3 novembre. La presidente uscente della repubblica, Maia Sandu, è data per favorita. Ma teme pesanti interferenze nelle due settimane di campagna elettorale da parte di Mosca.

Sul filo del rasoio

Certo, per un referendum così importante, ci si aspettava un’affermazione più convincente, o almeno così dicevano i sondaggi della vigilia. E invece la Moldavia è rimasta appesa all’ultima scheda fino alle prime ore dell’alba. I risultati definitivi dicono che il sì al cambiamento della Costituzione propedeutico all’ingresso in Unione Europea ha vinto con il 50,4% dei consensi, contro il 49,6% dei no. Più convincente l’affermazione della presidente uscente Sandu, che ha ottenuto il 42% dei consensi contro Alexandr Stoianoglo, candidato del Partito socialista, storicamente filorusso, che si è fermato al 26,31%. Sono state elezioni caratterizzate da un’affluenza record, dove è stato determinante il voto dei moldavi all’estero, tradizionalmente filoeuropeo e antirusso. Tutti gli occhi ora sono puntati sul ballottaggio.

Scambi di accuse

Si è trattato delle elezioni più nervose di sempre. Sandu ha accusato la Russia di aver attuato pesanti ingerenze, prima nella campagna elettorale e poi nelle operazioni di voto. Il capo dello Stato ha fatto riferimento a ‘gruppi criminali’ che avrebbero indebolito la vittoria del sì al referendum, affermando che la criminalità organizzata avrebbe comprato fino a 300.000 voti. Se si conta che i votanti sono stati in tutto 1,5 milioni, si tratta di un dato che potrebbe riscrivere completamente il risultato. I dubbi di Sandu sono stati condiviso dal portavoce Ue per la politica estera, Peter Stano, che ha parlato di “interferenze senza precedenti”. La reazione rabbiosa di Mosca non si è fatta attendere. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha invitato la presidente della repubblica di Moldavia ‘a fornire prove’, definendo le accuse ‘molto serie’ e quindi ‘da dimostrare all’opinione pubblica’. Nonostante la candidata riformista sia molto avanti nelle preferenze, alcuni analisti temono che il risultato finale possa essere viziato da irregolarità. In una prospettiva di guerra non lineare, poi, bisogna considerare l’impatto che il risultato avrà sugli euroscettici già in Ue, anch’essi particolarmente sensibili alla propaganda del Cremlino.

Mondi a confronto

La Moldavia, 2,6 milioni di abitanti, è uno dei Paesi più poveri d’Europa, ha iniziato i colloqui per l’adesione insieme con l’Ucraina nel 2022. Le riforme proposte da Sandu potrebbero portarla a diventare membro effettivo della Ue nel 2030. L’ex repubblica sovietica coglierebbe un’opportunità unica per il suo futuro, uscendo così dai radar di Mosca e tutelando la sua integrità territoriale. Attualmente in Transnistria, regione che si considera autonoma, ma che non viene riconosciuta dalla comunità internazionale, stazionano 1500 soldati di Mosca. Qui il no al referendum ha ottenuto il 62% dei consensi.