Giovedì 21 Novembre 2024
MARTA
Esteri

La minaccia di Putin: "Via alle esercitazioni con armi nucleari". Xi a Parigi per mediare

Mosca avvisa Londra: pronti a colpire vostre postazioni in Ucraina e oltre. Il leader cinese vede Macron e von der Leyen: fermiamo insieme l’escalation.

La minaccia di Putin: "Via alle esercitazioni con armi nucleari". Xi a Parigi per mediare

La minaccia di Putin: "Via alle esercitazioni con armi nucleari". Xi a Parigi per mediare

Ottaviani

Il presidente russo, Vladimir Putin, torna ad agitare la minaccia dell’utilizzo di armi nucleari, mentre a Parigi l’omologo francese, Emmanuel Macron e la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, a Parigi hanno incontrato il presidente cinese, Xi Jinping, con il quale stanno cercando una sponda per risolvere non solo la crisi ucraina, ma anche quella mediorientale. Di certo, il presidente russo non ha alcuna intenzione di aiutarli. Nell’occhio del ciclone c’è proprio l’inquilino dell’Eliseo, le cui dichiarazioni su un possibile invio di soldati francesi in Ucraina non sono proprio piaciute al Cremlino. "Le dichiarazioni di Macron sul possibile invio di truppe in Ucraina segnano una serie di tensioni senza precedenti" ha spiegato ai giornalisti Dmitrij Peskov, il portavoce del Cremlino.

Ieri mattina Mosca ha annunciato che sono state condotte esercitazioni con armi nucleari non strategiche al confine con l’Ucraina. In particolare, si tratta di test che dovranno che dovranno verificare se le truppe sul campo di battaglia sono in grado di utilizzare le armi nucleari tattiche. Queste sono generalmente costituite da ordigni nucleari con un relativamente basso potere distruttivo. Una misura che sembrerebbe più dimostrativa che altro. Il problema è che Mosca è nervosa e non perde occasione di dimostrarlo. Il 9 maggio, quando nel Paese si celebra la vittoria della Grande Guerra patriottica, ossia come i russi chiamano la Seconda Guerra Mondiale, si avvicina. E, nonostante i grandi annunci sul fatto che le truppe di Mosca stessero guadagnando terreno in Ucraina, nelle ultime settimane non sono state conquistate località di rilievo strategico.

Va poi considerato il pacchetto di aiuti approvato dagli Stati Uniti, annunci di invii di missili a Kiev che arrivano da un numero crescente di Paesi, l’ultima in ordine temporale è la Spagna. A Mosca non resta che alzare i toni e minacciare e questa è la cosa che sa fare meglio di tutte. Per questo, ieri ha convocato l’ambasciatore britannico, spiegando che la Russia è pronta a colpire obiettivi militari britannici in Ucraina "e oltre" se Kiev dovesse utilizzare i missili "forniti da Londra per attaccare il territorio russo". Il ministero per gli Affari Esteri russo ha citato le dichiarazioni del ministro degli esteri britannico David Cameron e del presidente francese Emmanuel Macron, nonché la consegna di Atacms statunitensi all’Ucraina. "Stanno deliberatamente portando la situazione verso un ulteriore escalation della crisi ucraina verso uno scontro militare aperto tra i paesi Nato e la Russia" hanno detto dal dicastero, aggiungendo che i test nucleari effettuati servono a ‘raffreddare le ‘teste calde’ nelle capitali occidentali.

Il riferimento a Parigi e al presidente Macron è più che chiaro. All’Eliseo, però, ieri, più che di missili si è parlato di come fare cessare le guerre che interessano Ucraina e regione mediorientale. Macron ha fatto presente all’omologo Xi che un coordinamento con la Cina per riportare la situazione internazionale nella norma è ‘decisivo’. Dalla diplomazia di Pechino è filtrato il messaggio che Xi ha detto che Europa e Cina "devono opporsi insieme all’estensione e all’escalation dei combattimenti, creare le condizioni per i colloqui di pace, salvaguardare la sicurezza energetica e alimentare internazionale e mantenere stabili le catene industriali e di approvvigionamento". Un programma talmente vasto, che le priorità delle parti sono sicuramente diverse. Pechino pensa più alle catene industriali che alla pace nel mondo.