La Russia torna ad agitare la minaccia nucleare e se gli addetti ai lavori sono divisi sul fatto se possa farlo o meno, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky teme per la centrale nucleare di Zaporizhzhia. L’ex presidente russo, Dmitrij Medvedev, noto per le sue dichiarazioni choc, ieri è tornato a ribadire che il rischio di escalation nucleare c’è. Sul suo canale Telegram, Medvedev ha scritto: "Un’apocalisse nucleare non è solo possibile, ma anche abbastanza probabile". "Ci sono almeno due ragioni – prosegue –. Primo: il mondo è impegnato in uno scontro molto peggiore che durante la crisi dei Caraibi, perché i nostri avversari hanno deciso di sconfiggere la più grande potenza nucleare, la Russia. Sono, senza dubbio, degli idioti squattrinati, ma è proprio così. Il secondo è piuttosto banale: le armi nucleari sono già state utilizzate, il che significa che non ci sono tabù".
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Parole che fanno stare poco tranquillo un già molto preoccupato Volodymyr Zelensky. Secondo il numero uno di Kiev, i russi potrebbero provocare un incidente nucleare che si rivelerebbe fatale per tutta la macro zona circostante, minandone il perimetro e piazzando dell’esplosivo anche al suo interno. Un attentato realizzato sulla falsariga della diga di Kakhovka, in modo tale che la propaganda di Mosca possa dare la colpa agli ucraini. Il presidente Zelensky sta cercando di sensibilizzare tutti i leader europei su questo aspetto. Il momento più nevralgico potrebbe essere il cambio di truppe che controllano la centrale, quando i russi lasceranno il posto agli ucraini. A quel punto, gli ordigni potrebbero essere fatti detonare a distanza. Per il numero uno di Kiev si tratterebbe di una mossa dettata dalla disperazione, alla quale la Russia potrebbe ricorrere nel momento in cui realizzerà che la guerra è totalmente persa, ma non vorrà rinunciare a infliggere un danno mortale agli ucraini. Oppure potrebbe decidere di agire prima, a controffensiva ancora in corso, per fiaccare il morale degli ucraini e fare in modo che perdano il sostegno degli alleati occidentali. Per tutti questi motivi, Zelensky sta facendo pressioni sull’Aiea, l’Agenzia per l’energia nucleare, perché effettui sopralluoghi sul sito per assicurarsi che non siano stati nascosti esplosivi. La centrale nucleare di Zaporizhzhia, che è la più grande d’Europa, si trova al centro di timori già dalle prime fasi del conflitto. Paure che sono aumentate quando i russi hanno preso il controllo dell’impianto.