Mercoledì 8 Gennaio 2025
REDAZIONE ESTERI

La minaccia di Donald: "Hamas rilasci i rapiti prima del 20 gennaio oppure sarà l’inferno"

"Non sarà un bene per Hamas e non sarà un bene, francamente, per nessuno, se non saranno liberati. Scoppierà l’inferno"....

"Non sarà un bene per Hamas e non sarà un bene, francamente, per nessuno, se non saranno liberati. Scoppierà l’inferno"....

"Non sarà un bene per Hamas e non sarà un bene, francamente, per nessuno, se non saranno liberati. Scoppierà l’inferno"....

"Non sarà un bene per Hamas e non sarà un bene, francamente, per nessuno, se non saranno liberati. Scoppierà l’inferno". Lo ha detto il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump (foto), rispondendo a una domanda sulla situazione degli ostaggi a Gaza, durante la conferenza stampa organizzata a Mar-a-Lago. L’obiettivo di Trump è avere un accordo sugli ostaggi entro il giorno del suo insediamento, il 20 gennaio.

Intanto, l’attentato di lunedì che ha provocato la morte di due donne e un agente in Cisgiordania rischia di allargare un fronte già pericolosamente in bilico. Il ministro della Difesa Israel Katz ha visitato martedì il villaggio palestinese di al-Funduq definendo l’attacco contro cittadini israeliani "un atto di guerra" a cui verrà data risposta. Secondo l’indagine dell’esercito, tre terroristi armati di fucili d’assalto hanno inizialmente aperto il fuoco contro un’auto civile colpendo mortalmente due donne. Poi hanno sparato contro un’altra vettura uccidendo un poliziotto fuori servizio di 35 anni.

"L’odioso attacco omicida verrà affrontato di conseguenza", ha tuonato Katz, "colpiremo i terroristi e chi li ha mandati, agiremo con forza contro i luoghi da cui provengono i terroristi, le truppe saranno aumentate".

I tre aggressori, ancora in fuga, sono originari di Jenin, dove da mesi, come in altre zone della Cisgiordania, l’Idf conduce intense operazioni antiterrorismo.