Lunedì 30 Dicembre 2024
ALDO BAQUIS
Esteri

La minaccia dei miliziani Houthi. Missile ipersonico su Tel Aviv: "Pronti altri lanci per il 7 ottobre"

Colpito l’aeroporto: danni, ma nessun ferito. Netanyahu: "I terroristi pagheranno un prezzo pesante". Si infiamma il fronte con il Libano, volantini dall’esercito israeliano per far evacuare i civili dal confine. .

Colpito l’aeroporto: danni, ma nessun ferito. Netanyahu: "I terroristi pagheranno un prezzo pesante". Si infiamma il fronte con il Libano, volantini dall’esercito israeliano per far evacuare i civili dal confine. .

Colpito l’aeroporto: danni, ma nessun ferito. Netanyahu: "I terroristi pagheranno un prezzo pesante". Si infiamma il fronte con il Libano, volantini dall’esercito israeliano per far evacuare i civili dal confine. .

Al suono delle sirene di allarme oltre un milione di israeliani residenti nell’area di Tel Aviv hanno dovuto ieri mattina correre nelle stanze protette degliappartamenti mentre un missile ipersonico terra-terra sparato poco prima dallo Yemen e proveniente da est si avvicinava all’aeroporto Ben Gurion con una testata di centinaia di chilogrammi di esplosivo. In quei febbrili minuti batterie difensive Arrow ed Iron Dome erano impegnate nei tentativi di distruggerlo. L’impresa si è rivelata particolarmente difficile perché, dopo aver attraversato l’atmosfera, il missile si è spaccato in alcuni tronconi. La testata è infine esplosa a breve distanza dall’aeroporto, in un’area aperta dove ha provocato un incendio, ma non danni. Un frammento del missile è caduto in una stazione ferroviaria. L’attacco dei miliziani Houthi non ha provocato né danni concreti né vittime, ma ha mostrato che di fronte alle capacità offensive delle milizie nella Regione che obbediscono ai desideri di Teheran, lo spazio aereo di Israele non è affatto sigillato. "Gli Houthi dovrebbero aver appreso da tempo che facciamo pagare un prezzo pesante per ogni tentativo di colpirci" ha poi commentato Benjamin Netanyahu in una seduta di governo. Si riferiva al bombardamento del porto yemenita Hodeida, paralizzato a luglio con un attacco della aviazione di Israele dopo che un drone degli Houthy era esploso a Tel Aviv.

Ma nel frattempo anche il porto israeliano di Eilat è paralizzato da mesi a causa dei continui attacchi degli Houthi nel mar Rosso contro navi merci dirette in Israele. Abdel Malek al-Houthy (il leader della milizia locale) ha detto ad una folla straripante, raccolta a Sanaa per celebrare l’anniversario della nascita del profeta Maometto, che per questo attacco (’2000 chilometri percorsi in 11 minuti) è stato utilizzato un missile balistico ipersonico con caratteristiche talmente sofisticate dall’avergli consentito di superare le difese israeliane. Un portavoce militare yemenita ha aggiunto che altri attacchi saranno sferrati contro Israele "nel primo anniversario della guerra a Gaza", ossia all’inizio di ottobre. Un sito dello Yemen ha consigliato agli abitanti di Tel Aviv di rifugiarsi al più presto "in una zona umanitaria, nel deserto del Negev".

Per Israele non c’è dubbio che dietro all’offensiva degli Houthi – accompagnata da un intensificarsi degli attacchi degli Hezbollah contro la Galilea – ci sia la determinazione dell’Iran di indebolire Israele con una guerra di logoramento su più fronti.

In particolare la situazione nel nord di Israele appare al governo sempre più allarmante. "Faremo tutto il necessario – ha detto Netanyahu – per consentire agli sfollati di fare ritorno alle loro abitazioni", abbandonate in tutta fretta ad ottobre sotto al fuoco dei miliziani di Hassan Nasrallah. L’esercito israeliano ha approntato progetti per una operazione terrestre di carattere limitato nel Libano sud, ma teme si tratti egualmente di una impresa onerosa mentre un’intera divisione è ancore impegnata a Gaza e mentre le unità dei riservisti cominciano a dar segni di stanchezza. Anche l’opinione pubblica interna attraversa una fase critica, nella costante preoccupazione di trarre in salvo i 101 prigionieri di Hamas.

Ieri l’esercito ha ammesso che tre ostaggi morti lo scorso novembre sono rimasti uccisi, involontariamente, proprio in un bombardamento lanciato dalla aviazione a Gaza per eliminare uno dei capi militari di Hamas. Mentre le trattative per una tregua a Gaza sembrano giunte ad un porto morto e mentre si avvicinano le elezioni presidenziali, gli Stati Uniti a quanto pare, ritengono del tutto inopportuno un nuovo conflitto nel Vicino Oriente. Oggi a Gerusalemme è atteso il diplomatico Usa Amos Hochstein.