L’America rivendica una nuova centralità in Medio Oriente e di fatto riabilita l’Autorità nazionale palestinese da tempo emarginata da Hamas. È durato poco più di un’ora l’improvviso e inatteso incontro di ieri a Ramallah tra il segretario di Stato americano Antony Blinken e il vecchio leader dell’Autorità Palestinese Abu Azen. Un faccia a faccia blindatissimo nella difficile e lunga missione dell’inviato di Biden. Un confronto schietto e costruttivo che di fatto riduce la distanza fra la Casa Bianca e i palestinesi moderati. Blinken ha ribadito al leader dell’Anp che l’America chiede un’immediata pausa umanitaria che consenta l’ingresso di aiuti nella striscia di Gaza per gli oltre 2 milioni di profughi. E come avvenuto nell’incontro di sabato in Giordania, Blinken ha riaperto il discorso sulla creazione di due Stati, israeliano e palestinese, uno di fianco all’altro, quando Hamas sarà sconfitta militarmente. Quel piano che era stato dimenticato e sotterrato dagli americani con gli accordi di Abramo decisi durante l’amministrazione Trump.
"Ci assumeremo pienamente le nostre responsabilità – ha sosservato Abu Mazen –, ma nel quadro di una soluzione politica globale che includa tutta la Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est e la Striscia di Gaza". Sostanziali concessioni ai palestinesi facevano già parte della trattativa in corso per allargare gli accordi di Abramo con la normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele, che avrebbe isolato l’Iran e che forse è all’origine dell’ attacco del 7 ottobre. L’amministrazione Biden non ha mai smesso di sostenere la soluzione dei due stati, che ora sembra l’unica possibile, attraverso tre passaggi: l’eliminazione di Hamas da Gaza; la creazione di una forza internazionale di pace sotto egida dell’Onu, con militari arabi ma forse anche europei, e l’affido del governo della Striscia all’Anp, che già amministra la Cisgiordania. Molti analisti, però, concordano sul fatto che tanto in Israele come in West Bank e a Gaza servono nuovi leader aperti, non corrotti e non compromessi. Blinken sa anche che la sua è una lotta contro il tempo e a Ramallah ha riconosciuto che l’Autorità palestinese è l’unica legittimata a gestire quello che rimarrà della striscia di Gaza quando Hamas sarà stato sconfitto militarmente. Oggi, infine, sarà ad Ankara da Erdogan.
Intanto Teheran, dove la Guida suprema Ali Khamenei ha incontrato il capo dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, rilancia la minaccia che gli Stati Uniti saranno "colpiti duramente" se non ci sarà un cessate il fuoco a Gaza. L’esercito israeliano, invece, ieri sera ha annunciato l’imminente ingresso delle truppe di Tel Aviv a Gaza City: interrotte tutte le comunicazioni.