"Il Papa tradisce le donne, poteva cancellare la diseguaglianza di genere nella Chiesa ed invece, decidendo di soprassedere ancora sul ripristino del diaconato femminile, perpetua il sessismo". Con riflessi gravi anche sulla vita sociale al punto che "Bergoglio rischia di alimentare episodi di violenza sulle donne". Lo sguardo delicato, quasi smarrito, della 38enne americana Kate McElwee contrasta con la fermezza della sua denuncia di ciò che si consuma dentro e fuori il perimetro ecclesiale. Il portone dell’ex Sant’Uffizio incombente alle sue spalle, la direttrice esecutiva della Women’s ordination conference, sigla sorta nel 1975 negli Stati Uniti per battersi a favore dell’ordinazione sacramentale per entrambi i sessi, non si dà pace sull’occasione persa all’ultimo Sinodo dei vescovi dello scorso ottobre proprio sul dossier donne-Chiesa.
Come valuta la condizione femminile nella comunità ecclesiale? "Pur costituendo più della metà dei fedeli, le donne troppo spesso vedono repressi i loro carismi in termini di partecipazione ed ascolto. In questo modo la Chiesa perde un tesoro incommensurabile che andrebbe a beneficio dell’intera famiglia umana".
C’è un problema di sessismo dietro la negazione vaticana del ripristino del diaconato femminile? "Riconoscere il lavoro delle donne con l’ordinazione diaconale sarebbe il primo passo fondamentale per correggere il torto del sessismo istituzionale che affligge la Chiesa. Ancor più ora che la stessa sta tentando di rispondere alle storture morali del nostro tempo".
Questo rifiuto ha riflessi anche sul tessuto sociale? "L’esclusione delle donne dai ministeri ordinati non solo mina la loro capacità di prendere decisioni come leader nella Chiesa, rafforza anche la loro discriminazione culturale e sociale. Funge da schermo e perpetua strutture che decretano la subordinazione delle donne agli uomini e possono portare ad episodi di violenza di genere".
Ma non pensa che il Papa in questi undici anni abbia comunque rafforzato il ruolo femminile nella Chiesa? "In qualche modo, tuttavia provo delusione per la sua incapacità di riconoscere la profondità delle vocazioni delle donne e l’urgenza di affermare una piena eguaglianza. Fino a poco tempo fa Francesco aveva chiuso la porta alla sola ordinazione sacerdotale, poi alla Cbs ha pronunciato il suo no anche a quella diaconale. In questo modo tradisce le donne che restano subordinate".
Tuttavia, sul diaconato femminile è stato costituito un gruppo di studio a latere del Sinodo... "La questione chiave è che il tema è stato estromesso dal dibattito in assemblea per impedire la formazione di una chiara posizione a favore delle diaconesse".
Proprio al Sinodo un vescovo australiano è sbottato, sostenendo che l’ordinazione diaconale è "l’ossessione" di una minoranza femminista occidentale. Che cosa risponde? "Falso e sessista. È un tema urgente, degno di discernimento, discussione e preghiera, perorato anche nel 2018 al Sinodo dell’Amazzonia, nella consapevolezza che per secoli nella Chiesa abbiamo avuto delle donne diacone".
Giovanni Panettiere