Roma, 22 maggio 2024 – “Una SS non è automaticamente criminale”. Un’interpretazione storica piuttosto curiosa quella fornita dal capolista del partito tedesco Afd (Alternative fur Deutschland), Maximilian Krah, durante l’intervista fornita al quotidiano Repubblica lo scorso 18 maggio. Dopo essere stato sospeso, Krah ha scelto di lasciare il comitato esecutivo federale del suo partito e non parteciperà più alla campagna elettorale prima delle elezioni europee. “Prendo atto del fatto che dichiarazioni oggettive e differenziate da parte mia sono state strumentalizzate come pretesto per danneggiare il nostro partito. L'ultima cosa di cui abbiamo bisogno in questo momento è una discussione su di me. L'Afd deve mantenere la sua unità. Rinuncio immediatamente a ulteriori apparizioni in campagna elettorale e mi dimetto da membro del consiglio federale”, ha affermato Krah alla Welt, come riporta il sito del quotidiano tedesco.
Le reazioni degli alleati europei
Tempestive le risposte provenienti dagli alleati europei del partito tedesco. Il Rassemblement National, il partito di Marine Le Pen, ha annunciato la rottura con AfD. “Non siederemo più nello stesso gruppo”, ha assicurato Jordan Bardella, astro nascente dei lepenisti e braccio destro di Marine. Una manciata di minuti dopo l'annuncio dei francesi, la Lega ha sottolineato la “piena sintonia” tra Matteo Salvini e i lepenisti. Il Carroccio si era dimostrato in più occasioni insofferente verso i colleghi di AfD. "Quando i tedeschi andranno fuori dalle scatole, porteremo le giostre e faremo la festa in piazza", dichiarò all'Adnkronos già nel 2021 l'allora eurodeputato leghista Gianantonio Da Re. Da Re è recentemente uscito dalla Lega per la sua linea critica nei confronti del segretario federale, ma la sua insofferenza nei confronti dei colleghi tedeschi era tutt'altro che isolata.
Il quadro è stato chiarito da fonti interne al gruppo di Identità e Democrazia (Id), contenitore dei sovranisti: “Valutiamo l'espulsione di AfD, ha passato il limite”.
Il ‘China-gate’ e le simpatie filorusse
Lo strappo di Le Pen non arriva come una totale sorpresa dalle parti di Bruxelles. Sui tedeschi di Alternative für Deutschland da mesi era sceso il gelo degli altri membri di Id. Il gruppo parlamentare sa che una delle condizioni per provare a rompere il cordone con il partito tedesco è prendere definitivamente le distanze da un movimento che, oltre alle sue simpatie filo-naziste, viene considerato filo-russo e filo-cinese. Lo stesso eurodeputato uscente Krah, lo scorso aprile, è stato travolto dal cosiddetto 'Chinagate’ per l’accusa di essere una spia di Pechino. Nello scandalo è coinvolto anche il suo assistente parlamentare.
L’ex capolista AfD è inoltre sospettato di aver preso fondi russi dall’attivista Oleg Voloshin. Ma Krah si è difeso affermando: “Ci siamo visti al ballo dell’opera di San Pietroburgo nel 2019 e lui voleva pagarmi il biglietto dell’aereo. Insomma sono i russi che devono soldi a me!”. Tutti elementi che hanno portato, tra i lepenisti, all'emergere di una considerazione: “se si vuole contare di più in Europa, non si può sedere ai banchi con AfD”.
Chi è Maximilian Krah?
Nel 2019 è stato eletto eurodeputato per AfD. Al Parlamento europeo siede come membro del gruppo Identità e Democrazia. È stato anche portavoce dell'AfD al Parlamento europeo fino al 2022. Krah si è candidato alle elezioni del 12 giugno 2022 come sindaco di Dresda. Ha ricevuto il 14,2% dei voti e si è classificato al 4° posto.
Nel luglio 2023 è stato nominato miglior candidato dell'AfD alle elezioni del Parlamento europeo del 2024. Nell'agosto 2023 è stato eletto capolista del suo partito per le elezioni europee del 2024. Krah si definisce esplicitamente di destra, non conservatore. È noto per essere un forte oppositore dell'immigrazione e contro il movimento LGBT. In un podcast ha dichiarato che l'invasione dei talebani a Kabul fosse stata l'unica risposta giusta al Pride Month locale. Krah ha proposto l'istituzione di una polizia ausiliaria volontaria sotto forma di milizia cittadina. Dal punto di vista della politica estera, si schiera a favore di una cooperazione tra l'Europa e Russia e Cina. L'Ufficio federale per la protezione della Costituzione, un'agenzia statale per l'osservazione e il monitoraggio delle forze estremiste e anticonstituzionali in Germania, classifica le citazioni di Krah come volte a promuovere il nazionalismo etnico, l'islamofobia e la xenofobia. Sostiene le posizioni del cosiddetto etnopluralismo, un concetto spesso descritto come razzista.