Domenica 22 Dicembre 2024
Marta Ottaviani
Esteri

Chi è il killer di Magdeburgo, saudita anti Islam: “Merkel a morte”

Taleb Al Abdulmohsen, psichiatra 50enne, criticava la politica sui musulmani. Gli elogi a Musk e le simpatie per l’estrema destra

Magdeburgo, 22 dicembre 2024 – Oltre a essere un killer spietato, Taleb Al Abdulmohsen è un enigma, una personalità poco equilibrata. Medico psichiatra saudita, 50 anni, si definisce “di sinistra”, nonché un ammiratore di Elon Musk e del partito di estrema destra Alternative für Deutschland. Era scappato dall’Arabia Saudita in quanto aveva ripudiato l’Islam, azione che nel Paese del Golfo è punibile con la morte. Ufficialmente, vive a Bernburg, nel distretto di Salzland e fino al giorno dell’attentato lavorava come psichiatra in una clinica privata, dove si occupata di persone affette da dipendenza.

Il documento scaduto di Taleb Al Abdulmohsen, originario dell'Arabia Saudita, presunto attentatore al mercatino di Magdeburgo
Il documento scaduto del 50enne Taleb Al Abdulmohsen, originario dell'Arabia Saudita, presunto attentatore al mercato in Germania. ANSA/ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING NPK

Secondo il Der Spiegel, per anni si sarebbe dedicato all’attivismo, aiutando in particolare le donne saudite che volevano fuggire dal loro Paese, gestendo un sito web che forniva informazioni sul sistema di asilo tedesco. Poi qualcosa è cambiato e l’impegno umanitario si è trasformato in ossessione, in particolare quella secondo la quale la Germania, e in particolare l’ex Cancelliera, Angela Merkel, volevano “islamizzare l’Europa”. Secondo il killer, Berlino era colpevole di concedere permessi di soggiorno a fondamentalisti, negandoli invece a dissidenti. Da qui, la simpatia per la formazione di estrema destra Afd. Particolarmente attivo sui social, dalla sua bacheca traspare un astio evidente per la sua terra e cultura di origine, non di rado proprio per il trattamento che riserva alle donne. Proprio su X aveva scritto “Secondo la mia esperienza, la polizia tedesca è il vero motore dell’islamismo in Germania. La mia esperienza riguarda 7 anni in cui la polizia, l’ultima volta nel marzo 2024, ha usato tattiche sporche contro di me e contro altri critici dell’Islam per distruggere il nostro attivismo anti Islam. La sinistra è pazza. Abbiamo bisogno che l’AfD protegga la polizia da sé stessa”.

Non solo. In occasione dell’eccidio del 7 ottobre a opera di Hamas, aveva espresso più volte la sua solidarietà a Israele. Oltre alla gran confusione in testa, aveva fatto di tutto per farsi notare dalle autorità. In Germania dal 2006, gli è stato riconosciuto lo status di rifugiato nel 2016, non prima però di aver avuto qualche problema con la giustizia. Nel 2013 fu condannato dal tribunale di Rostock, nel nord del Paese, con l’accusa di ‘disturbo alla quiete pubblica e minaccia di commettere reati’. Solo tre anni dopo è arrivata la domanda di asilo, che ha ottenuto a tempo di record. Si sarebbe dovuto presentare in tribunale a Berlino anche giovedì 19 dicembre, questa volta perché accusato di ‘eccesso di chiamate ai numeri di emergenza’. Ha preferito andare a uccidere.