Roma, 7 maggio 2024 – È il giorno del giuramento di Vladimir Putin come presidente della Federazione Russa per la quinta volta. Il nuovo mandato terminerà nel 2030. Nel suo discorso di insediamento il premier russo ha reso omaggio ai soldati che combattono in Ucraina e si è rivolto all’occidente dichiarando che esso deve “scegliere fra la pace e continuare la politica di aggressione alla Russia”. Nel frattempo il ministero della difesa di Minsk ha dichiarato che l’esercito bielorusso condurrà esercitazioni di lancio di armi nucleari tattiche
Il presidente della Repubblica ha parlato oggi all'assemblea generale delle Nazioni Unite e, fra gli altri, ha trattato anche il tema della guerra in Ucraina: "La Russia si è assunta la responsabilità storica di avere condotto la guerra nel cuore del continente europeo. L'aggressione all'Ucraina è ancora più grave perché è portata avanti da un membro del Consiglio di Sicurezzza delle Nazioni Unite e contraddice le ragioni fondanti dell'Organizzazione. Mattarella ha poi parlato anche della pace: "L'Italia è convintamente impegnata, con i suoi partner internazionali, nella ricerca di una soluzione pacifica e duratura al conflitto. Ma non ad una soluzione che premi l'aggressore e mortifichi l'aggredito. La pace per essere giusta va fondata sui principi espressi dalla Carta delle Nazioni Unite".
"Le testat nucleari forniteci dalla Russia servono solo come deterrente. Nessuno ha intenzione di usarle a scopo offensivo". Lo ha dichiarato il leader bielorusso Lukashenko, dopo che le forze armate del paese avevano annunciato il via ad una serie di esercitazioni per verificare il grado di preparazione al lancio delle armi nucleari tattiche.
Le forze armate di Minsk hanno annunciato che svolgeranno esercitazioni per il lancio di armi nucleari tattiche assieme alle forze armate russe. Circa una settimana fa il leader bielorusso, Lukashenko, aveva dichiarato di avere a disposizione decine di testate nucleari fornite da Mosca. Il dispiegamento delle testate era avvenuto su richiesta della stessa Bielorussia a seguito di un presunto ammassamento di truppe ucraine sul confine bielorusso. Lukashenko aveva dichiarato che "questa situazione può portare ad una escalation alla quale risponderemo con tutte le armi a nostra disposizione".
Ne ha dato notizia il ministero degli esteri di Parigi. La decisione segue la convocazione dell'ambasciatore francese a Mosca. Continua quindi la polemica fra Parigi e Mosca con la Francia che oggi accusa la Russia di "usare i canali diplomatici per manipolare le informazioni e intimidire. Il ministero russo è impegnato in una opera di inversione di responsabilità e sta cercando di accusare i paesi occidentali di minacciare la Russia".
Nel complotto ordito dai servizi segreti russi per eliminare il premier ucraino Zelensky era prevista anche l'uccisione del capo del Gur, Budanov, e di Malyuk che invece guida l'Sbu. La rete di agenti russi doveva cercare tra i militari e i membri della sicurezza del presidente persone che potessero prenderlo in ostaggio e poi ucciderlo. Fra gli arresti, infatti, figurano anche quelli di due funzionari dell'amministrazione per la sicurezza dello stato: sono una donna, accusata di aver fornito alla Russia informazioni per lanciare un attacco aereo contro Zelensky, e un uomo, polacco, accusato di essere pronto a fornire informazioni riguardanti l'aeroporto di Rzeszów-Jasionka, nel sud-est della Polonia, che il premier ucraino usa per i suoi viaggi all'estero.
Il servizio segreto ucraino riferisce di aver sgominato una rete di agenti russi che pianificavano l'eliminazione del premier ucraino. Arrestati anche due funzionari dei servizi di sicurezza ucraini che sono sospettati di essere parte del complotto ordito dall'FSB.
Lo riferisce l'emittente Radio Liberty. Oltre alla Francia nella lista figurano l'Ungheria, la Slovacchia, Grecia, Malta e Cipro.