Martedì 12 Novembre 2024
ALESSANDRO FARRUGGIA
Esteri

Kiev insiste, altri razzi Usa in Russia. L’armata di Mosca avanza (piano). Zelensky: Xi sabota il vertice di pace

Attacco ucraino nella regione di Belgorod, ordigno uccide un funzionario. Raid anche a Kursk e sul Mar d’Azov. L’esercito di Putin conquista il villaggio di Umanskoye. Il leader del Paese invaso accusa la Cina: aiuta Mosca.

Roma, 3 giugno 2024 – L’uso delle armi occidentali su suolo russo sta diventano la normalità. Dopo il primo attacco di sabato contro l’aeroporto costruito dalle forze armate russe a 9 chilometri dal villaggio di Alexeyevka, ieri gli ucraini hanno lanciato almeno sei razzi Gmlrs del sistema missilistico multiplo M142-Himars fornito dagli americani, che ne hanno autorizzato l’uso anche su suolo russo. Obiettivo il villaggio di Shebelkino, nella regione di Belgorod, poco oltre il confine. I colpi hanno ucciso il vicesindaco del vicino comune di Korochansky e ferito sei persone, alcuni militari e altri civili, tra i quali il sindaco, che si trovavano nei pressi di un deposito usato dall’esercito russo. Nell’attacco sarebbe stato distrutto anche un lanciatore (con due missili) del sistema missilistico Iskander M (un sistema che può essere dotato di testate nucleari e ha un range di 500 chilometri). A nord di Kharkiv, forse anche per l’inizio di questi attacchi l’avanzata russa sembra essersi fermata e anzi nella cittadina di Vochansk, il centro più importante dei due assi di penetrazione russi, gli ucraini hanno messo in atto una controffensiva che gli ha fatto riprendere tre isolati e scendere il controllo russo del piccolo centro dal 50 al 30%.

Kiev insiste, altri razzi Usa in Russia. L’armata di Mosca avanza (piano). Zelensky: Xi sabota il vertice di pace
Kiev insiste, altri razzi Usa in Russia. L’armata di Mosca avanza (piano). Zelensky: Xi sabota il vertice di pace

Altrove, e segnatamente in Donbass, i russi continuano in alcune zone ad avanzare, ma a prezzo di perdite altissime per poco terreno: basti pensare che nell’ultima settimana le avanzate annunciate da Mosca hanno prodotto la conquista di soli 24 chilometri quadrati di terreno in tutta l’Ucraina. Ieri il Ministero della Difesa russo ha dato trionfalmente la notizia che "come risultato di azioni riuscite, unità del gruppo di truppe Centro hanno liberato l’insediamento di Umanskoye, nella Repubblica popolare di Donetsk". Il che è vero, ma va contestualizzato. Il villaggio aveva (ora è ridotto a un ammasso di macerie) la bellezza di 176 abitanti e per prenderne il controllo i russi combattono da metà marzo e in uno degli attacchi, il 30 marzo, il sesto reggimento tank russo ha perso la bellezza di 12 carri armati e 8 veicoli blindati per la fanteria, venendo oltretutto respinto. La sproporzione tra perdite e conquiste è evidente a tutti tranne che a Putin, il cui ordine è avanzare ad ogni costo. E infatti alla fine il piccolo villaggio è stato preso.

Da parte sua il presidente ucraino Volodymyr Zelensky abbandona ogni cautela diplomatica e accusa apertamente Pechino di essere "strumento nelle mani di Putin" per far fallire il vertice per la pace in programma fra due settimane in Svizzera. "La Russia, sfruttando l’influenza cinese nella regione e utilizzando anche i diplomatici cinesi, fa di tutto per sabotare il summit", è l’attacco del presidente ucraino. Parole che sembrano allontanare la possibilità, invero remota, di una Cina mediatrice per una soluzione negoziata della guerra. Zelensky si è detto "deluso" e ha allargato il suo disappunto anche ad "alcuni leader mondiali" che non hanno ancora aderito al vertice: tra coloro che devono ancora pronunciarsi c’è anche Joe Biden.

Il quadro internazionale resta comunque teso, anche sul fronte della retorica atomica. Dopo le esercitazioni nucleari tattiche di Russia e Bielorussia ai confini ucraini e il lancio del missile francese con capacità nucleare, gli americani hanno notificato alle altre potenze atomiche che l’Air Force Global Strike Command lancerà due missili intercontinentali Minuteman III (ovviamente senza testata nucleare) dal Vandenberg Test Range in California verso il lontano atollo di Kwajalein, un sito di test nelle isole Marianne, nel Pacifico. I lanci avverranno uno nelle prime ore di domani e uno nel pomeriggio di giovedì. La Russia da parte sua ha annunciato a dicembre che nel corso del 2024 farà sette test simili: il primo missile è stato lanciato il 1° marzo dal cosmodromo di Plesetsk, il secondo il 12 aprile dal poligono di Kapustin Yar. L’orologio dell’apocalisse resta vicino alla mezzanotte, come ai tempi della Guerra Fredda.